Una storia come, purtroppo, se ne sentono tante. Ma la vicenda stavolta è a lieto fine.

Antonio Fois è un ragazzone di 21anni di Codrongianos, che lavora come dipendente nella "Chiaramonti Martis soccorso". Da adolescente era cicciottello. «Solo per questo alle medie sono stato preso di mira da alcuni miei compagni e bullizzato crudelmente. Giorno per giorno. Un'umiliazione continua. Poi alla fine ho reagito e ho dato un pugno a un mio molestatore. Ma la mia permanenza in quella scuola di Codrongianos per me era diventata impossibile. Perciò mi sono iscritto ad una scuola di Sassari, dove è iniziata la mia lenta rinascita».

Il rifugio di Antonio Fois è stato la lotta libera, uno sport antico e nobile che alimenta il coraggio ma trasmette dei valori etici fondamentali, come il rispetto delle regole e degli avversari. «Ho sempre amato questo sport - precisa Antonio -. Anche se i primi anni l'ho praticato saltuariamente e solo in allenamento, senza incontri».

Ad Antonio Fois, stimolato dal maestro sassarese Claudio Bortolu, ex lottatore di successo, sono subentrati poco a poco coraggio e fiducia in se stesso. Miracoli dello sport. Recentemente, sui 74 kg, la bella vittoria di Cagliari gli ha dato il pass per la partecipazione ai campionati assoluti di Roma, che si svolgeranno a febbraio. «Il mio allenatore mi dice che sono pronto – conclude Fois – e io darò tutto me stesso per fare bella figura. Quegli anni sono un brutto ricordo e le ferite dell'anima si sono cicatrizzate. Ma non auguro a nessuno ciò che è capitato a me e che purtroppo continua a capitare a ragazzi indifesi».

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