È allarme per la situazione della sanità algherese. Servizi e reparti depotenziati, a corto di medici e a rischio chiusura, come il Punto Nascita e Pediatria. «Non possiamo più tollerare questo stato di cose, è finito il tempo delle parole, delle promesse. È arrivato il momento di prendere seriamente in mano una situazione che è decisamente sfuggita», scrivono in una nota il Comitato cittadini per la difesa della salute pubblica e il Comitato fiocchi azzurri fiocchi rosa, pronti alla mobilitazione.

«Coinvolgeremo i cittadini, la commissione consiliare della sanità, le associazioni, gli operatori sanitari, i sindacati, le forze politiche e sociali del territorio», avvertono. Liste d’attesa, Pediatria a rischio chiusura, Medicina con la mancanza di operatori, Chirurgia, Cardiologia senza il turno notturno, Lungodegenza inesistente fino alla medicina territoriale. È lungo l’elenco delle carenze.

«Difendiamo la tutela della salute come bene imprescindibile e fruibile da parte di tutta la comunità». Sulla sanità è scontro anche in Consiglio comunale. Il gruppo di opposizione Per Alghero ha chiesto chiarimenti al sindaco Mario Conoci sulla recente modifica dell’atto aziendale della Asl con cui si affida il reparto di anestesia del Civile all’Università.

«Il sindaco comunichi in Commissione Sanità e in Consiglio comunale le motivazioni che hanno portato alla recente modifica dell’atto aziendale della Asl con la decisione, tra l’altro, di trasformare il reparto di anestesia dell’Ospedale Civile da guida ospedaliera a guida universitaria, sanando a posteriori una decisione unilaterale già presa. Si esprima la Conferenza Socio-Sanitaria formata dai sindaci del distretto. Si valutino anche profili di conflitti d’interesse da parte dell’attuale assessore regionale della sanità che dovrà approvare l'atto. Non è accettabile che la sanità algherese assuma un ruolo subalterno nei confronti di quella sassarese», dicono Gabriella Esposito, Pietro Sartore e Mario Bruno

© Riproduzione riservata