Associazioni ambientaliste in allarme per i nuovi campi boe previsti dall’Area marina protetta. Italia Nostra Sardegna, Lipu, SardegnAmbiente, Punta Giglio Libera-Ridiamo Vita al Parco, Earth Gardeners, Parco NordOvest Sardegna, Sardenya i Llibertat, hanno inviato una nota al sindaco Raimondo Cacciotto con la richiesta «di un autorevole e tempestivo intervento sull'inquietante progetto di realizzazione di cinque nuovi campi boe (due dei quali con ormeggi per yacht e maxi yacht fino a 40, 70 e 100 metri di lunghezza) che andrebbero ad aggiungersi a quelli già esistenti e a quelli in fase di progettazione proprio nel cuore dell’Area marina protetta di Porto Conte», si legge nella lettera.

Secondo le sentinelle del mare, «dietro l’azione apparentemente encomiabile a protezione della posidonia emerge, ancora una volta, uno sconcertante tentativo di accrescere, anziché contenere, la pressione nautica, spingendo, in realtà, oltre ogni limite l’incremento di un turismo aggressivo che non è compatibile con i delicati equilibri ambientali della Zona Speciale di Conservazione della baia di Porto Conte e dell’intera Area marina protetta».

Le associazioni ritengono sia sufficienti le boe già installate: 30 a Porto Conte, 10 a Capo Galera, 10 a Punta Negra e 18 a Lazzaretto. Dubbi anche sulla procedura di Valutazione di incidenza ambientale, mettendo in evidenza «l’insufficienza dello studio e l’incompiutezza della documentazione» e chiedendo un incontro urgente con il sindaco.

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