9 anni e 4 mesi di reclusione. È la condanna disposta oggi in tribunale a Sassari, e in sede di abbreviato, dal gup Sergio De Luca contro Dimitri Iacono, il 33enne algherese accusato di estorsione, sequestro di persona, minaccia aggravata e porto di arma da fuoco.

Durante la discussione la sostituta procuratrice Erica Angioni ha ripercorso la vicenda risalente al dicembre 2024 quando Iacono viene arrestato dalla squadra mobile perché avrebbe, insieme a un 16enne, sequestrato un imprenditore algherese per estorcergli 50mila euro sotto la minaccia di una pistola.

I due, secondo le accuse, avevano condotto l'uomo sulla sua auto fino a un tratto di campagna tra Alghero e Bosa. Qui, dopo averlo picchiato anche con il calcio della pistola, gli avevano chiesto la somma e, per spaventarlo, avevano anche esploso un colpo dall'arma infrangendo un vetro dell'automobile.

L'imprenditore, riportato nella propria abitazione, aveva consegnato alla coppia circa 10mila euro a sua disposizione. I due se ne erano andati minacciando l'imprenditore che sarebbero tornati per avere il resto. La pm ha sollecitato una condanna a 20 anni di reclusione riqualificando il reato come sequestro a scopo estorsivo. I difensori dell'imputato sono Elias Vacca e Marco Salaris.

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