«La persona che ha colpito il ragazzo non lavora per il nostro locale». Così Cosimo Salis, proprietario del Touch on the Beach di Alghero, replica alla denuncia fatta ai carabinieri da un 23enne della città catalana per lesioni gravi subite il 14 agosto nella discoteca.

«I nostri buttafuori - continua Salis - sono tutti riconoscibili dalla maglietta e dagli auricolari. L’aggressore ha lui stesso ammesso di essere stato lì per incontrare il cugino». Salis rimarca come nel suo locale non sia mai successa «neanche una virgola» di quanto riportato e che quanto accaduto «è durato appena un minuto».

«Abbiamo già detto tutto ai carabinieri e, in ogni caso, nel Touch ci sono le telecamere e abbiamo le registrazioni che dimostrano la nostra versione». Tra l’altro Salis assicura che ci si è prodigati per soccorrere la persona ferita: «Ma ha rifiutato dicendo che non voleva far preoccupare la madre». Resta non chiarito il motivo del litigio e perché la persona abbia colpito il giovane con tanta rabbia. «Parrebbe che abbia ricevuto degli insulti razzisti», conclude Cosimo Salis. Intanto rimane la querela sporta dal 23enne che, adesso, andrà avanti con le conseguenze del caso.

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