Marinerie riunite negli uffici di Porta Terra per prendere parte alla commissione Ambiente, convocata dal presidente Christian Mulas con un unico punto all’ordine del giorno: il Disciplinare dell’Area marina protetta di Capo Caccia – Isola Piana.

Sono 40 gli armatori che vorrebbero poter esercitare nello specchio acqueo sottoposto a tutela, ma le autorizzazioni sarebbero possibili solo per la metà di loro.

«Il Disciplinare è stato oggetto di una dura contrattazione con il Ministero – ha spiegato il presidente del Parco Emiliano Orrù – e sarà difficile cambiarlo». Non si tocca nemmeno lo stop al prelievo nella baia di Porto Conte, da settembre a marzo. Sei mesi durante i quali reti e nasse non possono essere calate. I pescatori hanno avanzato alcune proposte, tra cui spostare il periodo di chiusura della baia, anticipandolo ai mesi estivi o, in alternativa, stabilire un fermo biologico più lungo, di tre anni, ma ovviamente retribuito. Istanze che saranno valutate con attenzione dal management dell’Area marina protetta di Capo Caccia-Isola Piana.

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