Condannato a un anno per atti persecutori, e senza condizionale, nei confronti di una coppia omosessuale. Nei giorni scorsi in tribunale a Sassari la sentenza del gup Gian Paolo Piana contro un 49enne algherese, loro vicino di casa nella città catalana, imputato, tra le diverse accuse, per aver apostrofato anche per strada i due uomini con insulti omofobi come «Quei finocchi froci di m...., frosci» o, una volta che le persone si erano unite civilmente, dicendo loro «Segaioli paraculo».

Ma gli episodi contestati, che sarebbero avvenuti dal 2013 a oggi, sono diversi, e tra questi l’aver colpito una delle parti offese con diverse bastonate sull’addome quando gli aveva chiesto di pagare la sua quota per il passo carraio. Appiccando il fuoco all'auto di uno dei due, vicenda per cui è stato però condannato in altro procedimento. Poi una serie di dispetti, come il gettare calcinacci davanti alla porta di ingresso della coppia, detriti sul loro terrazzo e danneggiare le telecamere di videosorveglianza installate dai due. E scrivendo in seguito sui social che se si avevano vicini di casa «guardoni (e probabile pure segaioli) che vi riprendono con telecamere abusive, sappiate che non c’è solo il garante sulla privacy ma anche l’articolo 615 bis (interferenze illecite nella vita privata)».

Il 49enne era anche imputato per calunnia perché, nel 2021, aveva presentato denuncia ai carabinieri per il furto di una scala di cui aveva accusato i due. Il giudice ha condannato l’algherese, difeso dall’avvocato Danilo Mattana, anche al pagamento di 10mila euro a testa per le parti civili, assistite dal legale Emiliano Alfonso.

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