Il Punto nascita e la Pediatria al centro dei lavori della commissione Sanità di Alghero, presieduta dal consigliere Christian Mulas alla presenza dell'assessora Maria Grazia Salaris, questa mattina al Quarter, con la partecipazione di numerose associazioni impegnate nel sociale. Ad Alghero non si nasce più dal novembre 2023, mentre prima di allora il reparto di Ostetricia e ginecologia registrava non meno di 300 neonati ogni anno. I lavori di adeguamento del blocco nascita non sono ancora terminati e andranno avanti nei prossimi mesi. Ma la riapertura non dipende tanto dagli interventi strutturali, ma dal numero dei pediatri che, al momento, proprio non si trovano. Stesso discorso per il reparto di Pediatria che, al momento, sta funzionando solo durante il giorno mentre dalle 20 in poi occorre rivolgersi all’ospedale di Sassari.

«È un anno che ci dicono che recluteranno i pediatri cubani», ha detto in commissione Lina Passerò del comitato “Fiocchi azzurri fiocchi rosa”, «ma finora non è cambiato niente e il servizio sanitario purtroppo resta part-time». Speranza Piredda, della Rete delle Donne e ginecologa in pensione dell’ospedale Civile, ha sottolineato come Alghero potrebbe diventare un centro di eccellenza per le nascite. «È già stata pubblicata la determina per i lavori della nuova sala parto a misura di donna e di bambino, che rispecchia tutti i canoni per una “umanizzazione” del parto», ha svelato Piredda.

«Mancano i pediatri, è vero», ha confermato Piredda. «In estate sarà un problema, perché i bimbi sono quelli che si fanno più male, da una semplice otite alla puntura di una tracina. Forse sarebbe il caso, per un discorso a lungo termine, di riaprire le scuole di specializzazione in Pediatria e Patologia neonatale a Sassari».

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