Al bando i beni dell'Asinara, FI: «Parco e Comune prendano posizione»
«Inaccettabile che lo Stato proceda unilateralmente con la concessione di beni il cui destino dovrebbe essere condiviso con le comunità territoriali e con il Parco Nazionale»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
«I beni dell’Isola dell’Asinara fanno parte della memoria e del potenziale futuro della Sardegna, e la loro gestione non può avvenire in silenzio, né essere subordinata alla logica della dismissione centralista». Così la segreteria del partito di Forza Italia, a Porto Torres, attraverso il suo coordinatore Pierluigi Molino, esprime forte preoccupazione per la pubblicazione da parte dell’Agenzia del Demanio di un bando nazionale che include, tra gli immobili da concedere a privati per finalità turistiche, anche due edifici storici situati a Cala Reale, nell’area protetta dell’Asinara.
«È inaccettabile che, in totale assenza di confronto con la Regione Sardegna e con gli enti locali, lo Stato proceda unilateralmente con la concessione di beni il cui destino dovrebbe essere condiviso con le comunità territoriali e con il Parco Nazionale, in forza dell’articolo 14 dello Statuto Speciale della Sardegna, che dispone come i beni statali, una volta cessata la loro funzione originaria, devono essere trasferiti al patrimonio regionale».
Il gruppo politico di FI chiede al commissario del Parco Nazionale dell’Asinara, Gianluca Mureddu «un’immediata presa di posizione pubblica sulla vicenda e un chiarimento formale circa l’inserimento di immobili ricadenti nel perimetro del Parco tra quelli oggetto del bando». «È essenziale –sottolinea Molino - che il Parco si attivi tempestivamente per chiedere la sospensione della procedura e per promuovere un confronto istituzionale con Regione e Comune».
Al sindaco di Porto Torres, Massimo Mulas, si sollecita un intervento «deciso e autorevole a tutela del ruolo del Comune nei processi decisionali che riguardano il Parco e i suoi beni. In un momento così delicato, il silenzio delle istituzioni locali rischia di apparire come una forma di complicità». Infine alla Regione si chiede di attivare ogni azione utile presso il Governo centrale «per garantire il rispetto dell’articolo 14 dello Statuto. È in gioco la credibilità dell’autonomia speciale –conclude il coordinatore FI, Pierlugi Molino - e la capacità della Sardegna di autodeterminarsi nella gestione del proprio patrimonio».