Sei persone rinviate a giudizio, ieri in tribunale a Sassari, con l'accusa di abbandono di incapace. A deciderlo il gup Giuseppe Grotteria che manda così a dibattimento alcuni responsabili, tra fondatori, gestori e lavoratori, di una Casa famiglia a Sorso che, secondo l'imputazione, era in realtà una comunità integrata non autorizzata.

Una struttura socio-assistenziale abusiva a pagamento per anziani, così viene definita, dove questi ultimi vivevano nel 2021, specificano le accuse della Procura, subendo gravi condizioni igienico-sanitarie. Alcuni ospiti erano non autosufficienti e affetti da malattie invalidanti, ricevevano dei pasti non conformi a quanto stabilito dall'Asl, con cibi talvolta scaduti. Oltre alla mancanza di requisiti basici come l'acqua calda e l'impianto di climatizzazione, la Casa famiglia, su cui hanno indagato i carabinieri dei Nas, si sarebbe avvalsa di personale non qualificato per l'assistenza agli anziani e la gestione delle terapie degli ospiti sarebbe stata affidata a una collaboratrice amministrativa.

Diverse poi le violazioni contestate come, tra le altre, l'aver dichiarato alle autorità l'apertura di una Casa famiglia per persone in condizioni di autosufficienza.

Il sostituto procuratore è Maria Paola Asara, i legali degli imputati sono Liliana Pintus, Carlo Foddai e Priamo Siotto, mentre gli avvocati che si sono costituiti parte civile, per alcuni familiari delle 15 parti offese, sono Lucia Licheri e Nicola Ribichesu.

© Riproduzione riservata