Sono accusati di terrorismo internazionale e detenuti nella struttura carceraria di Bancali, Sassari. Di nazionalità siriana, tunisina, algerina e libica (ma c'è anche un italiano), sono in sciopero della fame dal 22 giugno. In tutto 19 detenuti, tutti di fede musulmana. Per motivare lo sciopero hanno inviato una nota al garante del carcere, Antonello Unida.

Si lamentano per la scarsa qualità e quantità del cibo e per la carne che non è macellata secondo il rito musulmano. Alcuni sono in attesa di operazioni chirurgiche e minacciano lo sciopero della sete. Uno di loro avrebbe anche sospeso le cure per il diabete.

"Una situazione al limite di guardia - commenta oggi Antonello Unida - Questi detenuti vorrebbero anche qualche visita periodica del loro Imam. Ma dopo la visita in carcere di quest'ultimo del 20 novembre scorso non si sono registrati passi in avanti in tal senso". A Bancali è ancora vacante la nomina del nuovo direttore e del comandante degli agenti (circa 200). Il garante dei detenuti Antonello Unida ha spesso inoltre rimarcato l'insufficienza del numero degli educatori all'interno della struttura carceraria sassarese.
 

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