Sanità digitale e cure a domicilio: la proposta dei Riformatori per superare il modello “ospedalecentrico”
Presentato un disegno di legge articolato in otto puntiUn passo importante verso la riforma della sanità in Sardegna grazie a una proposta di legge che mira a trasformare radicalmente l'approccio alla salute pubblica, ponendo il territorio e il domicilio del paziente, in collaborazione con i sindaci e il terzo settore, al centro del sistema di cura. A proporla in Consiglio regionale, i Riformatori Sardi.
La proposta, articolata in otto punti, nasce dalla consapevolezza dei cambiamenti demografici che interesseranno la Sardegna nei prossimi anni, caratterizzati da un significativo invecchiamento della popolazione e da un aumento dell'incidenza della non autosufficienza, attualmente pari a circa tre individui ogni dieci anziani. A questo scenario si aggiunge la cronica carenza di professionisti sanitari, una problematica che affligge non solo la Sardegna, ma l'intero territorio nazionale, con un impatto particolarmente grave nelle aree interne e più lontane dai grandi centri sanitari.
L'iniziativa legislativa punta dunque a superare il tradizionale modello di sanità "ospedalocentrico", proponendo invece un sistema "pazientecentrico". Così che gli ospedali possano tornare a concentrarsi sulla gestione delle emergenze e delle patologie acute, mentre il territorio e le strutture locali si occuperanno della gestione delle malattie croniche. I pazienti, una volta "presi in carico", saranno inseriti in percorsi di cura strutturati e mappati (PDTA), con un'attenzione particolare alle patologie croniche che richiedono una gestione domiciliare.