Non ci sarà la rappresentazione faraonica del 1993, quando il centro storico di Cagliari si trasformò in un teatro a cielo aperto per la rievocazione della cacciata dei piemontesi del 28 aprile del 1794. Ma per il trentennale di Sa Die de sa Sardigna tornano i personaggi in costume, per una celebrazione in grande stile  dei cosiddetti “Vespri sardi”.

Prima la giunta, poi la commissione Cultura del consiglio regionale (qui con qualche polemica: la notizia), hanno approvato il programma delle manifestazioni, previste tra il 28 e il 30, distribuite tra vari centri dell’Isola. Il budget a disposizione è di mezzo milione di euro.   

«Una ricorrenza», ha detto il presidente della Regione, Christian Solinas, «che quest’anno, a trent’anni dalla sua istituzione (nel 1993) merita di essere vissuta appieno nel suo spirito più puro, dopo che negli ultimi anni, per via dell'emergenza pandemica, non si è potuto dare l'abituale rilevanza».

Per il governatore le celebrazioni «reinterpretano i principi della tradizione morale, storica, politica e culturale, esaltano la consapevolezza dei valori positivi della memoria del popolo sardo per rispondere alle sfide, alle problematiche e agli stimoli della società contemporanea». 

D’intesa con l’assessore della Cultura, Andrea Biancareddu, sono stati stanziati  500 mila euro a beneficio degli enti locali coinvolti. «La ricorrenza», ha sottolineato Biancareddu, «deve essere un'opportunità attraverso la quale vecchie e nuove generazioni possano riconoscersi nel proprio passato per superare le nuove sfide che l'Isola deve affrontare, nella sua dimensione di terra ospitale e solidale con i popoli che si affacciano nel Mediterraneo».

Il programma, in occasione del trentennale dall'approvazione della legge istitutiva di "Sa Die de sa Sardinia", prevede tre giornate, a partire da venerdì 28 aprile e sino a domenica 30 aprile.

Venerdì 28 aprile a Cagliari, Palazzo Regio ore 9.30, Solinas e il presidente del Consiglio regionale, Michele Pais, incontrano i presidenti delle Provincie e i sindaci. Il governatore terrà un discorso di avvio delle celebrazioni. Al Castello di San Michele, ore 10.30, il Convegno Rete dei Castelli: storia e prospettive, mentre alle ore 11.30 ci sarà la presentazione e inaugurazione della mostra fotografica “Castelli di Sardegna della Marmilla e del Sarcidano, rievocazione storica del periodo giudicale”.

A Bono, al Palazzo Civico, alle ore 13.30, incontro Istituzionale con l’apposizione di una targa di commemorazione della figura di Giovanni Maria Angioy. A Sassari, al Palazzo Civico, piazza Tola e piazza Duomo dalle 17 alle 19, rievocazione storica: “1796 - Alternos, Giovanni Maria Angioy”.

Sabato 29 aprile a Oristano, “Eleonora D’Arborea e la Carta De Logu: Frammenti d’identità sarda di fine Trecento”, ispirati alla tragedia Eleonora d’Arborea di Giuseppe Dessì. Ci sarà una rievocazione storica in quattro tempi, tra festa e teatro, rivolta e storia. Dalle ore 11 alle 12 “L’eredità e il matrimonio di Eleonora”. Dalle ore 15 alle 16, l’assassinio di Ugone - Eleonora giudicessa. Dalle 18 alle 19 "!La Carta de Logu e la richiesta di pace”. Mentre dalle 21 “Gli ultimi giorni di Eleonora – la peste, la memoria.”

A Nuoro, in Piazza Satta dalle ore 16 e sino alle 18 la rievocazione storica “A su connottu”. Al Palazzo Civico dalle ore 18 e sino alle 19, Processo a Paschedda Zau.

Sempre sabato 29 aprile, a Barumini, nel Villaggio nuragico, dalle ore 19, la “rievocazione storica sulla civiltà dei sardi nuragici: investitura guerriero ed elezione del capo tribù. A Casa Zapata alle ore 21 la proiezione del film: “Cast in bronze”.

Infine, nella giornata di domenica 30 aprile a Cagliari, tra Bastione Saint  Remy, Bastione del Balice, Torre dell’Elefante e  Ghetto degli Ebrei dalle  10.30 alle 13.30 e dalle 16.30 sino alle 21, la rievocazione storica die “Il Discorso della Vittoria dei Sardi contro i Francesi”,  poi “Vincenza Zedda, moglie di Vincenzo Sulis, rievoca le gesta del marito contro gli invasori francesi”,  “Incontro fra il Viceré, il Generale La Flechere e Don Girolamo Pitzolo, “Piemontesi vengono processati dal popolo, e costretti alla resa”,  “I piemontesi vengono cacciati, perché lascino l’Isola”,  “Esplode la festa del Popolo Sardo”. 

(Unioneonline/E.Fr.)

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