«No al ricatto di Ryanair». È riassunto nelle parole del segretario generale della Uiltrasporti Sardegna William Zonca il diluvio di reazioni sarde all’annuncio di Ryanair di voler tagliare le rotte da e per l’Isola per protesta contro il decreto del governo che impone un tetto alle tariffe sui collegamenti. 

L’annuncio della compagnia è arrivato questa mattina a Cagliari per bocca del chief commercial officer della compagnia irlandese,  Jason Mc Guinness: «Sono qui per preannunciare purtroppo una cosa che non avremmo certamente voluto: una riduzione di quasi il 10% rispetto al programmato per l’inverno», ha detto ai giornalisti, per poi aggiungere: «Ciò è totalmente legato al decreto del governo italiano che consideriamo totalmente illegale e che avrà il solo effetto di ridurre la connettività». 

Stando a quanto si apprende sono state cancellate tre rotte nazionali per Trieste (da Cagliari), Bari e Treviso (entrambe da Alghero) e ridotte le frequenze su altre 7 rotte, compresi 6 collegamenti nazionali essenziali per Roma, Milano (Bergamo e Malpensa), Catania, Napoli e Venezia, oltre a Bruxelles Charleroi.

Uiltrasporti: «Ricatto»

«Rispediamo al mittente il ricatto di Ryanair sulla riduzione delle rotte in Sardegna e riteniamo che la compagnia possa sempre continuare a volare come vuole e quando vuole sui cieli della nostra isola», ha attaccato Zonca, «Riteniamo che la Sardegna sia perfettamente in grado di vendere il suo prodotto turistico ed abbia tutte le caratteristiche per stare sul mercato: lo dimostrano il numero dei passeggeri che sono arrivati fino ad oggi. Bisogna uscire dallo schema per cui Ryanair vende i passeggeri agli aeroporti sardi, anche perché la compagnia low cost è l’emblema della deregolamentazione e del non rispetto di una leale concorrenza». 

La Cgil: «Vergognoso»

«È vergognoso che Ryanair possa decidere di ridurre o cancellare voli
da e per la Sardegna: una scelta inaccettabile da parte di una compagnia che, oltretutto, è destinataria di aiuti e sovvenzioni per i collegamenti con l’Isola». Così il segretario della Cgil Sardegna Fausto Durante che sottolinea come quella scelta dimostri quanto sia miope e contrario agli interessi della collettività affidare la gestione della mobilità e del diritto delle persone a viaggiare ad aziende che puntano esclusivamente al profitto. Per il segretario infatti, «le logiche speculative e di mercato dovrebbero essere bandite quando si tratta di assicurare il diritto alla mobilità a chi vive in un’isola lontana dalla terraferma, i cui cittadini non possono essere per questo ulteriormente penalizzati».

Deidda: «Un dispetto»

Sulla vicenda interviene anche il presidente della commissione Trasporti della Camera, Salvatore Deidda, parlamentare di Forza Italia: «Dispiace che Ryanair, invece del dialogo e del confronto Istituzionale, scelga di giustificare la scelta commerciale di tagliare delle rotte, nella stagione invernale, meno redditizia rispetto a quella estiva, per criticare un provvedimento che, peraltro, deve e può essere ancora discusso e modificato e ha per adesso non ha ancora avuto effetto. Si tratta di un  dispetto». Deidda aggiunge che «altre compagnie ci offrono il loro contributo per migliorare il provvedimento, comprendendo che l'opinione, anche in altri stati Ue, sul comportamento delle low cost sta cambiando e ben presto anche in Europa potremo cambiare la normativa e le regole sul trasporto aereo». 

I consumatori

Quella della protesta contro il decreto del governo è «una scusa ridicola: prima Ryanair sostiene di non aver mai usato gli algoritmi, poi annuncia di tagliare i collegamenti per via del decreto che si limita a proibirli esclusivamente se conducono a un prezzo di vendita del biglietto o dei servizi accessori del 200% superiore alla tariffa media del volo». Lo sostiene in una nota  Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori, che spera in u rilancio del governo e del Parlamento: «Non cedano al ricatto». 

(Unioneonline/E.Fr.)

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