«Gli incendiari vanno estirpati dal contesto socio-ambientale dove distruggono natura, abitazioni, attività lavorative, almeno per un congruo periodo di tempo». Lo sostengono gli ecologisti del Gruppo di intervento giudirico che in una nota ribadiscono la proposta di un Daspo ambientale.

«Il Daspo - spiegano - è una misura prevista dalla legge italiana al fine di impedire aggressioni violente nei luoghi degli avvenimenti sportivi. Il provvedimento amministrativo viene emesso dal questore competente per territorio. Misure analoghe sono state emanate con il cosiddetto Daspo urbano che impone l'allontanamento da luoghi pubblici frequentati di soggetti autori di fatti ritenuti di degrado urbano».

Secondo il Grig, «gli attentati all'ambiente (e al patrimonio culturale) potrebbero e dovrebbero essere un nuovo campo privilegiato per l'adozione di simili misure di prevenzione. Prevenzione, efficienti apparati di protezione civile, sensibilizzazione, si è fatto tanto e si può e si deve migliorare ancora. Ma non sarà mai abbastanza».

Per questa ragione il Grig, ricordando gli arresti degli incendiari degli anni scorsi e l'ultimo il 2 agosto quando in manette è finito un 66enne di Palmas Arborea sospettato di aver appiccato ben sei roghi nelle zone umide dell'Oristanese, ribadisce la necessità del Daspo ambientale. «L'inasprimento delle pene effettuato dal governo Draghi e oggi annunciato dal governo Meloni è certamente utile (se verrà concretizzato in legge) - commentano gli ecologisti - ma risolverebbe ben poco, considerato anche il fatto che, fra permessi premio, liberazioni anticipate per buona condotta, sconti di pena di ogni genere, l'incendiario definitivamente condannato dopo anni di procedimento penale in troppo breve tempo è già fuori».

(Unioneonline/v.l.)

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