Indagini in corso a ritmo serrato per individuare cause e responsabili dei roghi che hanno devastato l’Oristanese, provocando danni – ambientali e non solo – considerati “senza precedenti”. 

Si torna a parlare dell’auto bruciata tra Santu Lussurgiu e Bonarcado, ma per il procuratore di Oristano Ezio Domenico Bosso quel rogo sarebbe stato solo il “peccato originale”. Il sospetto è che ci possano essere stati altri inneschi, alimentati da vento e temperature roventi, fino a creare un vero e proprio inferno di fuoco che dal Montiferru si è propagato anche in altre zone. L’indagine per incendio boschivo colposo aggravato viene al momento condotta contro ignoti, mentre proseguono quindi senza sosta gli accertamenti, condotti dagli uomini del Corpo forestale e da quelli delle forze dell’ordine. 

Intanto, prosegue la conta dei danni provocati dalle fiamme. 

Ieri il governatore Christian Solinas ha ricevuto la solidarietà del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, mentre il numero uno della Protezione civile Fabrizio Curcio, in visita nell’Isola, ha spiegato di aver avuto incarico dal premier Draghi di provvedere – di concerto con la Regione - a una prima quantificazione dei danni subìti da territori, imprese e patrimonio boschivo, per poter agevolare poi gli iter di aiuto e ristoro. 

Lo stesso Curcio ha sottolineato, nota positiva nella catastrofe, il fatto che “nessuno si sia fatto male”, anche per merito della macchina dell’emergenza, definita “ottima”. 

I roghi sono in fase di definitiva estinzione, con gli ultimi focolai osservati speciali, affinché non riprendano la loro furia devastatrice, mentre nelle zone colpite sono già state avviate le primissime operazioni di bonifica. 

(Unioneonline)

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