10 aprile 2011 alle 14:03aggiornato il 10 aprile 2011 alle 14:03
Roberto Liguori, vita da imprenditoreLa sfida di un capitano coraggioso
Roberto Liguori della Cosmis da quasi 50 anni rappresenta una realtà concreta nel campo della carpenteria metallica e dell'impiantistica. Ha avuto anche 700 dipendenti, negli anni d'oro dell'industrializzazione. di LUCIO SALIS LEGGI L'ARTICOLO COMPLETO SU L'UNIONE SARDAPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Ha solcato il Mediterraneo su uno splendido Swan a vela, dietro la scrivania campeggia la sagoma di un pescespada. Non un trofeo, ma l'allegoria della vita di un imprenditore amante del mare che, a 81 anni, combatte ancora contro “grandi pesci”, ben più impegnativi di quelli dotati di pinne e branchie: le difficoltà che incontra, dagli anni Sessanta, nel costruire mostri d'acciaio venduti in tutto il mondo. Si chiamano torri a pressione, serbatoi, reattori, scambiatori di calore, dissalatori così alti e grossi da passare a stento nella statale 195, che collega lo stabilimento al porto di Cagliari. La gente si chiede cosa sono quegli oggetti misteriosi destinati a Paesi europei, Emirati arabi, ma anche a Canada, Argentina, ovunque ci siano raffinerie di petrolio e impianti chimici. Roberto Liguori, presidente della Cosmin, famiglia napoletana, romano di nascita, piemontese di educazione e sardo di cuore, ne parla quasi con affetto: “Lì c'è una grande passione, la voglia di apprendere e la volontà di essere sempre tecnologicamente avanzati”. Tutto concentrato nei capannoni costruiti al bivio di Capoterra, nel 1963.
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