Quei rifiuti radioattivi non dovevano nemmeno partire. Invece sono stati intercettati in porto, in Sardegna, prima di arrivare alla loro destinazione finale: lo stabilimento della Portovesme Srl.

Per questo arriva la richiesta al ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, per sapere se  non «ritenga necessario e urgente attivare, anche avvalendosi del sistema nazionale per la protezione dell’ambiente, un sistema di controllo preventivo dei rifiuti che possano potenzialmente avere significativi livelli di radioattività, in modo da evitare che si proceda al loro trasporto, con enormi rischi per la sicurezza lungo tutto il percorso e con enormi problemi di gestione per il territorio di destinazione». 

A presentare l’interrogazione sono i deputati del Movimento 5 Stelle Emiliano Fenu, Sergio Costa e  Ilaria Fontana, che assieme ai colleghi del Senato Valentina Barzotti, Sabrina Licheri ed Elena Sironi firmano un comunicato congiunto.  «Siamo seriamente preoccupati da quanto emerso in seguito a controlli effettuati su container di rifiuti di scarto arrivati in Sardegna nelle scorse settimane», si legge.  

Si sarebbe dovuto trattare di normali polveri industriali destinate allo stabilimento di Portovesme Srl del gruppo Glencore International, attualmente l’unico produttore di zinco e piombo in Italia.« Invece ben 8 container su 20 sono risultati contaminati da sostanze radioattive, in particolare da Cesio 137, un vero e proprio pericolo biologico-radioattivo a medio termine, dagli effetti devastanti per la salute umana».

Pare persino «che non si tratti di un caso isolato», proseguono i parlamentari, «ma già altre volte siano arrivati sul territorio sardo rifiuti radioattivi con simili modalità».

Da qui le domande: «Ma è mai possibile che non ci siano adeguati controlli su rifiuti così pericolosi, oltretutto con rischi enormi per la sicurezza? Possibile che non esista un sistema di controllo preventivo dei rifiuti potenzialmente radioattivi, in modo da evitare che si proceda al loro trasporto?».  Anche perché «gli enormi problemi di gestione, una volta trasportati, ricadono sul territorio di destinazione, come in questo caso la Sardegna».

Attesi i chiarimenti del ministro destinatario dell’interrogazione. 

(Unioneonline/E.Fr.)

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