"Con Maria pellegrini di speranza". Cinque giorni trascorsi intensamente, con la Preghiera, l'inclusione, l'amicizia e la solidarietà. Circa 600 tra malati, volontarie e volontari, aderenti all'Oftal, (l'organizzazione eclesiastica per accompagnare gli ammalati a Lourdes), che nell'isola conta di migliaia di ma anche semplici pellegrini,  hanno partecipato al pellegrinaggio a Lourdes, portando in quell'angolo della Bigorra francese la tradizione di ogni singolo territorio dell'isola. Quattro giorni di manifestazioni, tra fiaccolate, processioni di pace e di speranza, con lo stendardo con i quattro mori bendati, che ha sventolato nelle varie funzioni e nella grotta, dove apparve la Madonna. Proprio davanti alla grotta, con la Messa officiata dal vescovo di Ozieri, monsignor Corrado Melis, la presenza isolana si è fatta sentire, grazie alle note e le parole inconfondibili  di Deus ti Salvete Maria, cantate da un gruppo di volontari, che ha colpito tutti indistintamente. "Lourdes non è solo luogo di Preghiera- dice il vescovo- ma di verità e di certezza d'amore". Parole pronunciate anche durante la messa internazionale, celebrata nella chiesa sotterranea di San Pio X.

"Un pellegrinaggio di serenità- aggiunge Tore Acca, presidente regionale dell'Oftal- che ha visto uniti prima di tutto i malati, i sofferenti, i volontari (damine e barellieri), ma soprattutto tanti giovani, che costituiscono la speranza anche per la nostra isola". Un pellegrinaggio presieduto dal vescovo monsignor Corrado Melis, dal presidente nazionale dell'Oftal, don Paolo Angelino, diretto dal presidente regionale dell'associazione, Tore Acca, con la direzione tecnica affidata a Quirico Tuccone, seguito Gian Puetro Fresu, Baingio Delogu e dal giovane Davide Tidu. Referente della sede centrale dell'Oftal, Giancarlo Varese.  Unanime il giudizio: è stato un pellegrinaggio tra i più sereni degli ultimi anni.   

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