"Sulla vicenda dell'amianto in Sardegna è necessaria l'istituzione di una commissione d'inchiesta". Così il capogruppo regionale dell'Udc Gianluigi Rubiu ha aderito alla richiesta formulata dai gruppi di opposizione, con la necessità di mettere in luce conseguenze e ripercussioni sulla salute dei lavoratori.

Un appello sottoscritto anche dagli altri componenti del gruppo centrista. "Sono stati predisposti degli strumenti normativi - rimarcano i consiglieri regionali Giorgio Oppi, Alfonso Marras e Giuseppino Pinna - per tutelare i cittadini, e in particolare i lavoratori, che in misura maggiore subiscono i danni derivanti dalla dismissione dell'amianto dai luoghi di lavoro".

Per i lavoratori sardi dei siti ex Enichem ma anche per i loro familiari si è venuta a creare una gravissima forma di discriminazione che ha pesato e pesa sia per quanto riguarda la tutela sanitaria sia per le ripercussioni economiche.

"Una disparità assurda con gli operai impegnati tra Porto Marghera, Brindisi e Ravenna - continuano Rubiu, Oppi, Marras e Pinna - con la mancata copertura delle spese relative agli esami diagnostici e di laboratorio, ma anche alle visite e alle terapie specialistiche.

Senza dimenticare il fatto che ai familiari dei lavoratori deceduti viene negato il diritto al risarcimento per la morte legata alla malattia professionale dei loro congiunti". La richiesta si conclude con un appello. "È necessario dotare le amministrazioni pubbliche delle risorse indispensabili per un efficace monitoraggio dell'amianto ancora presente in Sardegna - si legge nel documento firmato dai consiglieri dell'Udc - e della presenza di sostanze chimiche inquinanti per cui si rende imprescindibile un'adeguata bonifica".
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