Alcuni numeri sono già noti: della prima manovra della Giunta Todde si sa che il 50% delle risorse sarà dedicato alla sanità – più o meno come nella scorsa legislatura –, il 17% alle spese «obbligatorie», cioè quelle per il pagamento del personale, dei mutui e di altre voci, l’8% al fondo per gli enti locali. Se a questi capitoli poi si aggiungono i trasporti (circa il 4%) e le politiche sociali (un altro 5%) si capisce che la quantità di fondi realmente utilizzabile per caratterizzare la legge finanziaria è ridotta.

I sindacati hanno iniziato a discutere, a grandi linee, il provvedimento insieme all’assessore alla Programmazione Giuseppe Meloni. «Abbiamo avanzato una richiesta specifica, ovvero stanziare adeguate risorse per una Agenzia per lo sviluppo economico e industriale della Sardegna con un fondo speciale per la transizione ecologica energetica e industriale», riassume il segretario della Cgil Fausto Durante. Più in generale, la richiesta è di «poter avere i testi per verificare nel dettaglio come vogliono distribuire le risorse nei diversi capitoli». Ma è ancora troppo presto per poter scendere nel particolare. Tanto che sullo sfondo c’è il rischio dell’esercizio provvisorio.

In attesa della bozza della finanziaria, la Giunta ha approvato ieri una maxi variazione di bilancio da 530 milioni di euro. Più di un terzo delle risorse sarà impegnato per la salute, e in particolare per la copertura del disavanzo delle aziende sanitarie. Le altre voci principali riguardano gli enti locali, i lavori pubblici e la sicurezza cibernetica. 

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