Quel marchio con due buoi, un aratro e i simboli della stele di Bolei, non si può utilizzare.

A sostenerlo è la Red Bull, la multinazionale austriaca che contesta alla piccola cantina Muggittu Boeli di Mamoiada il logo del loro vino depositato all’ufficio brevetti: troppo simile a quello della multinazionale.

Un logo che presenta appunto due buoi in un atteggiamento bucolico, con sotto il segno rosso dell’aratro e sopra la rappresentazione dei cerchi della stele di Boeli.

La giovanissima cantina di Mattia Muggittu, 23enne mamoiadino, è però pronta a dare battaglia: «Il nostro logo è un logo frutto della tradizione millenaria della Sardegna, che non ha padroni», ha raccontato Mattia al fianco del padre Peppino.

Anche Coldiretti è pronta a dare supporto alle regioni della cantina Muggittu.

La contestazione è arrivata a settembre quando la domanda del marchio è stata pubblicata nel bollettino nazionale. A settembre infatti la multinazionale, tramite uno studio legale di Torino, ha inviato una pec sostenendo che il marchio dei Muggittu non si può utilizzare, è “confondibile”.

Ma Muggittu ha studiato il logo come un omaggio alle tradizioni vitivinicole di Mamoiada e alla zona geografica che da sostanza al loro vino: l'etichetta vuole raffigurare i buoi utilizzati nell’aratura e sopra i segni della stele di Bolei, megalito risalente a 3500 a.C.

Tutto questo viene spiegato alla Red Bull che però non indietreggia e a dicembre presenta una domanda di opposizione alla registrazione del marchio. Ora sarà l’ufficio Brevetti nazionale a decidere.

Le due società, la piccola cantina Muggittu Boeli e la Red Bull, ora hanno due mesi per trovare una conciliazione.

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