Uta, sciopero della fame in carcere: detenuto denuncia condizioni detentive critiche
Paolo Todde, 64 anni, sta partecipando a una mobilitazione insieme ad altri 150 reclusi. Tra le criticità, il sovraffollamento delle celle e l’assistenza sanitariaPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Ha iniziato uno sciopero della fame lo scorso 8 maggio per protestare contro le condizioni detentive e per far conoscere i problemi strutturali della casa circondariale di Uta.
Il militante Paolo Todde, 64 anni, in detenzione cautelare perché ritenuto tra i partecipanti a una rapina commessa a Sestu lo scorso anno, sta partecipando ad una mobilitazione portata avanti da diversi reclusi (un documento è stato sottoscritto da 150 reclusi e consegnato al Tribunale di Sorveglianza) per far conoscere la situazione di criticità e di violenza di chi vive all’interno del carcere.
I detenuti contestano il sovraffollamento delle celle, la qualità dell’acqua, l’accesso alla biblioteca e ai campi da calcetto, l’assistenza sanitaria e l’assenza di un garante per i carcerati. Lunedì 9 giugno alle 18.30 in piazza Costituzione a Cagliari ci sarà un presidio a favore di Paolo Todde organizzato da gruppi anarchici.