Sinnai, l’escursionismo secondo il Club Alpino Italiano
Si è tenuto al museo di Sinnai il secondo incontro culturale del 2025 dedicato all’escursionismo in montagnaPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Si è tenuto al museo di Sinnai il secondo incontro culturale del 2025 dedicato all’escursionismo in montagna. Ha organizzato il Gruppo locale Gerrei Parteolla Sarrabus (G.P.S.) della Sezione del Club Alpino Italiano (CAI) di Cagliari.
Il presidente del Gruppo Escursionistico Sezionale CAI (Gescai) Claudio Simbula, davanti ad una platea di curiosi, ha illustrato con attenzione e puntualità le indicazioni del CAI per una frequentazione consapevole, responsabile e rispettosa dell’ambiente montano.
In particolare ci si è soffermati sulle regole da seguire durante una escursione in base al principio che il libero accesso alla montagna è un diritto, ma solo se viene esercitato con la responsabilità ed il rispetto che derivano dall’insieme delle conoscenze necessarie per la frequentazione dell’ambiente montano (Cultura) e dal saper distinguere i comportamenti corretti dai comportamenti che tali non sono (Etica). Per questo il CAI ritiene indispensabile riferirsi a principi di autodisciplina ed autoregolamentazione sulla base di un criterio etico-ambientale che protegga l’ecosistema montano.
In questo senso si è parlato anche della consapevolezza che bisogna avere per i pericoli e le difficoltà connesse nel camminare in montagna e di come i documenti e le informazioni che normalmente vengono redatti prima di ogni uscita sul territorio dai Direttori di Escursione del CAI sono fondamentali per poter affrontare quel tipo di escursione.
Documenti che oltre a fornire le semplici regole comportamentali a cui ogni partecipante deve assolutamente attenersi per il rispetto naturalistico, faunistico e floristico di quell’ambiente descrive le caratteristiche del percorso, dei caratteri e delle evidenze ambientali, storiche, geologiche dello stesso territorio.
«Fin dalla sua fondazione nel1863, il Club Alpino Italiano - hanno spiegato Alessandro Baldussi e Giorgio Argiolas - si è proposto il compito di diffondere la conoscenza e l’interesse per i territori montani riconoscendo la loro importanza sia per i valori scientifici, culturali e storici espressi dal suo paesaggio e dalle testimonianze antropiche connesse. Tutto ciò è espresso nelle carte statutarie fin dalla sua costituzione e consolidate con la legge 91 del 1963 che sancisce la natura di Ente Pubblico della sede Centrale mentre le Sezioni Territoriali mantengono la struttura privatistica e di volontariato».