"Aleissima" è una barca a vela costruita in una vecchia vaccheria nelle campagne di Sinnai. I suoi costruttori, marito e moglie, Alessandro Cabras e Alessandra Atzei, ci hanno lavorato sette anni, utilizzando il materiale necessario arrivato da diversi Paesi europei e non solo. Ieri a tarda sera, la barca lunga quasi dieci metri e larga tre metri e 40 centimetri, con 64 metri quadrati di vele, ha superato in varo nelle acque del molo Sant'Elmo, a Cagliari. Ed è stata festa grande, lo stesso giorno in cui la coppia ha anche festeggiato il 27esimo anno di matrimonio. Lui ingegnere strutturista e progettista nautico, lei medico pediatra al Policlinico di Monserrato.

L’idea dei due appassionati di mare è stata quella di costruire una barca sportiva, un po' spartana ma con tutto il necessario a renderla vivibile. Un progetto che Alessandro Cabras e Alessandra Atzei hanno realizzato in una antica vaccheria a Sinnai, a Miza de fonni.

Le fasi della costruzione della barca (foto Serreli)
Le fasi della costruzione della barca (foto Serreli)
Le fasi della costruzione della barca (foto Serreli)

Tutto è iniziato con l'acquisto delle travi per la realizzazione dello scalo, su cui poi è stato costruito lo scafo. I momenti di scoramento non sono mancati: i materiali per la costruzione dovevano arrivare da tutta Europa in mezzo alle  campagne di Sinnai e i tempi di trasporto allontanavano  talvolta le speranze di vedere la barca conclusa.

“Dopo circa un anno di progettazione – racconta Alessandro Cabras - la costruzione si è articolata come su uno stampo sul quale ha preso forma la carena rovesciata. Dopo di ciò è iniziato il lavoro di laminazione dello scafo esternamente e dopo il capovolgimento, la laminazione è proseguita internamente per completare quello che in linguaggio tecnico si chiama sandwich. Prua e poppa, estremi della barca, sono stati laminati con la tecnica del sottovuoto, e tutto lo scafo e stato ‘cotto’ ad alte temperature”.

A questo, è seguita la realizzazione degli interni della barca,  saldando le strutture e i rinforzi; infine l’incollaggio con la coperta, il ponte, fino ad ottenere uno scafo in un pezzo unico. “Tutti questi processi – ricordano Alessandro e Alessandra -  hanno richiesto migliaia di ore di lavoro. La sola fusione del bulbo ha comportato l'utilizzo di 850 chili di piombo. Tanti eventi hanno ostacolato il nostro lavoro, pandemia compresa”.

La barca al molo di Sant’Elmo (foto Serreli)
La barca al molo di Sant’Elmo (foto Serreli)
La barca al molo di Sant’Elmo (foto Serreli)

Nel corso della costruzione, il legame con questa barca è diventato fortissimo. Tanto che – dice il medico pediatra - Alessandro sente la sua voce. La voce? “Sì ogni barca ha una voce e questa si sente durante la navigazione al suo interno con lo scorrere dei filetti fluidi dell’acqua del mare sulle sue fiancate e questo ha un suono particolare che cambia per ogni barca, qualcosa di ancestrale che rilassa e fa stare bene”.

Il 3 giugno scorso,  "Aleissima" ha lasciato la vaccheria di Sinnai per raggiungere con un Tir il molo Sant'Elmo, a Cagliari. Alessandro racconta: “A fine costruzione il mio pensiero e quello di Alessandra è di soddisfazione, orgoglio, felicità, attesa, ma anche un po' di ansia per le incombenze logistiche, economiche, soprattutto in questa fase conclusiva dei lavori si chiude il cerchio. Il varo è stato il coronamento di tanti sacrifici. Quando c’è passione e trasporto si è capaci di fare e affrontare cose impensabili”.

Da ieri  la barca Aleissima si muove nello spettacolare scenario del golfo degli Angeli.

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