Saranno celebrati mercoledì 21 settembre, alle 18, nella chiesa di San Giorgio di Siliqua, i funerali di Anna Carla Corda, la 46enne deceduta in circostanze ancora da chiarire nella tarda serata del 9 settembre negli ambulatori della guardia medica locale.

Sulle cause della morte la Procura di Cagliari ha aperto un’inchiesta.

LA RICOSTRUZIONE – La donna, che dal 2020 soffriva di embolia polmonare ed era in cura con una terapia a base di anticoagulanti, il 25 agosto – come spiegano i legali incaricati dalla famiglia – era stata “ricoverata nel reparto di Ginecologia e Ostetricia dell’ospedale Brotzu di Cagliari per una metrorragia, un sanguinamento uterino anomalo, e dopo le cure del caso era stata dimessa nel pomeriggio del 9 settembre, nonostante però gli ultimi esami del sangue a cui era stata sottoposta avessero rivelato valori quasi doppi rispetto ai limiti raccomandati (quelli del 5 settembre) e più che doppi (esami dell’8 settembre) del D-Dimero, responsabile della formazione di trombi nel sangue: dunque, una spia allarmante di un possibile evento tromboembolitico, che purtroppo poche ore dopo si sarebbe verificato”.

In preda a sempre più gravi difficoltà respiratorie, la 46enne, accompagnata dal marito, alle 23.15 dello stesso 9 settembre ha provato a rivolgersi agli ambulatori della guardia medica di Siliqua, dove è tuttavia arrivata “priva di sensi e, nonostante tutte le manovre rianimatorie tentate prima dal medico in servizio e poi dai sanitari del 118, per lei non c’è stato più nulla da fare”.

Sono stati i carabinieri di Vallermosa, intervenuti nell’immediatezza sul posto, a segnalare il fatto alla Procura di Cagliari che ha aperto d’ufficio un procedimento penale, al momento contro ignoti, attraverso il Pubblico Ministero Andrea Vacca, che ha disposto l’autopsia sulla salma della vittima.

L’esame autoptico è stato effettuato il 12 settembre all’istituto medico legale del Policlinico di Monserrato: la perizia del Ctu sarà determinante per stabilire con certezza le cause della morte e verificare eventuali responsabilità da parte dei sanitari che hanno avuto in cura la paziente al Brotzu, e per dare quindi delle doverose risposte alla famiglia.

L’APPELLO DEI FAMILIARI – Il marito Marco, che ha visto Anna morire tra le sue braccia, la figlia Angela e la mamma Marisa chiedono con forza che sia fatta piena luce sui fatti: vogliono capire se le dimissioni dall’ospedale siano state corrette e se intervenendo in tempo sulla verosimile embolia polmonare che l’ha stroncata, la donna potesse essere salvata.

L’autorità giudiziaria, ultimati gli accertamenti non ripetibili, ha dato il nulla osta per la sepoltura.

(Unioneonline/v.l.)

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