Sarebbe dovuto sorgere nella zona di Salomoni con lo scopo di dare una casa ai cani senza un padrone: ma il progetto ideato dalla precedente amministrazione non ha mai visto la luce.

Pula non avrà un canile comunale, gli animali raccolti nel territorio continueranno a essere ospitati in strutture convenzionate: uno spiraglio, però, è rappresentato dal progetto della realizzazione di un rifugio nel territorio di Sarroch, che la Giunta guidata dal sindaco, Angelo Dessì, completerà prima della fine dell’anno.

«Siamo certi di completare i lavori entro l’anno, lo spazio individuato si trova nella zona di Is Piccionis», spiega Dessì, «un’area già dotata di acqua e corrente che permetterà di accogliere gli animali abbandonati. L’anno in cui ci siamo insediati, ci siamo resi conto che ogni anno le casse comunali spendevano 40mila euro per il mantenimento dei cani abbandonati nelle strutture private: con questo rifugio, aperto anche alle esigenze dei paesi limitrofi come Pula e Villa San Pietro, puntiamo a dare un giro di vite al problema del randagismo. Fondamentale, però, sarà trovare un’associazione di volontari pronta a farsi cura della gestione della struttura».

Walter Cabasino, sindaco di Pula, sottolinea gli sforzi compiuti ogni anno dal Comune per combattere il randagismo: «Portiamo avanti campagne di sterilizzazione per cani e gatti e paghiamo la pensione degli animali sino alla loro adozione, il progetto ideato di un canile a Pula era stato bocciato dalla Asl, ma prevedere una struttura solo per un paese non ha alcun senso, l’apertura del rifugio di Sarroch potrebbe rappresentare la soluzione ai nostri problemi».

Ilaria Collu, capogruppo di Siamo Pula, e vice sindaca durante la precedente consiliatura, ricorda le difficoltà incontrare dal progetto di dotare il paese di un canile proprio: «Erano emersi diversi problemi, legati soprattutto all’ubicazione della struttura nella zona di Salomoni, oggi sono i volontari a prendersi cura degli animali raccolti dalla strada, l’apertura di un rifugio in grado di rispondere alle necessità del nostro territorio sarebbe un bel passo avanti».

Chi quotidianamente tocca con mano il problema del randagismo è Alberta Pitzalis, presidente dell’associazione "L’oasi del cuori vagabondi”: «In meno di un anno abbiamo raccolto dato ospitalità a dieci cani, ma è il numero dei gatti, ora, a essere fuori controllo. Nonostante le sterilizzazioni portate avanti dal Comune, complice anche l’anticipo di un mese dei parti rispetto al consueto periodo, i gatti sono sempre di più, e oltre a quelli presenti nelle cinque colonie feline censite, continuiamo a trovare nuovi randagi».

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