La famiglia Moratti conferma di avere in corso «discussioni» con l'olandese Vitol per l'eventuale cessione della quota del 40% della Saras, titolare della raffineria di Sarroch. A due giorni dalle prime indiscrezioni di stampa, sono gli stessi eredi del fondatore Angelo Moratti a uscire allo scoperto, smentendo però la cifra ipotizzata di 2,2 euro per azione.

La Borsa reagisce con convinzione, spingendo il titolo fino a quasi 2 euro (+18,1% a 1,96 euro), per poi farlo chiudere con un rialzo del 8% a 1,79 euro. Con l'eventuale passaggio di mano scatterebbe infatti l'obbligo di Opa per l'acquirente e il mercato fiuta l'affare.

Secondo le ricostruzioni oggetto della smentita sarebbero favorevoli a cedere Angelo e Gabriele Moratti, i due figli di Gian Marco, scomparso nel 2018, avuti rispettivamente da Lina Sotis in prime nozze e da Letizia Moratti. Entrambi hanno una quota del 10% tramite Angel Capital e Stella Holding.

Dubbioso appare invece l'ex presidente dell'Inter Massimo Moratti, fratello di Gian Marco, titolare del 20% tramite l'omonima Sap. La cifra ipotizzata è sicuramente allettante, con un premio del 35% sulla chiusura a 1,66 euro dell'8 febbraio. Ne consegue una valutazione di Saras, titolare della raffineria di Sarroch, di 2,1 miliardi, mentre solo due giorni fa ne valeva 1,58.

L'incasso sarebbe quindi di 837 milioni per i Moratti, che avrebbero tempo fino al prossimo 15 febbraio per decidere.

Che qualcosa si muova nella galassia degli eredi di Angelo Moratti non è un mistero. Le voci di una dismissione da parte della famiglia sono periodiche e nel frattempo il socio di minoranza Trasfigura, che aveva raggiunto quota 15% lo scorso mese di novembre, ha ridotto la partecipazione all'attuale 9,59%.

Quanto ai Moratti, invece, il patto di sindacato tra Massimo e i nipoti Angelo e Gabriele era stato rinnovato nel marzo del 2020 e scadrà il prossimo 30 giugno. Il momento appare dunque propizio per presentare un'offerta e Vitol sembra proprio aver messo gli occhi sull'Italia. Forte di un fatturato che ha raggiunto quota 500 miliardi di dollari (463,65 milioni di euro), oltre che su Saras ha in corso trattative con Exxon e Qatar Energy per entrare nel rigassificatore di Rovigo. La quota messa in vendita, in questo caso, è del 92%, ma Snam ha un diritto di prelazione per salire dal 7,5% fino al 30%.

(Unioneonline)

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