A Quartu evasione alle stelle e rischio sospensione licenze - e revoca se necessario - per le attività commerciali che non pagano da anni la Tari.

Un problema annoso, arrivato però ormai al limite, come emerso in Consiglio comunale durante l’approvazione delle nuove tariffe per la tassa sui rifiuti che anche quest’anno non subirà nessun rincaro.

Di fatto il 52 per cento dell’evasione è concentrata fra commercianti e attività balneari. E sono proprio gli operatori che lavorano nella costa quartese in cima alla lista dei conti in rosso riferiti alla Tari: su 32 attività balneari solo sei hanno pagato il tributo dal 2019 al 2023, altre due hanno richiesto di recente la rottamazione del debito.

«Gli altri 24 non pagano un centesimo dal 2019, con i sistemi di sempre: società che cambiano, che falliscono, e alla fine non si paga. Abbiamo il dovere come amministrazione di difendere chi si comporta bene, e di stigmatizzare gli atteggiamenti di quei cittadini che non pagano e prendono in giro il resto della popolazione», le parole del sindaco Graziano Milia nell’Aula di via Porcu. 

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