È arrivata in pronto soccorso disidratata e debilitata, ma per lei – 96 anni tra pochi mesi – non c’era nemmeno una barella disponibile. Teresa Falco, residente da due mesi in Sardegna con la figlia, ha così trascorso oltre cinque ore al pronto soccorso del Policlinico di Monserrato sdraiata su tre sedie unite, sorretta dal nipote che cercava di alleviarle il dolore tenendole la testa.

È un racconto amaro, quello fatto da Apollonia Antonella Centonze, figlia della donna, che insieme al figlio ha accompagnato l’anziana madre in ospedale dopo aver consultato il 118. «Ci siamo preoccupati perché ieri mia madre ha avuto un tracollo e così dopo aver chiamato il medico di base e il gastroenterologo che da settimane la segue, ci hanno detto di portarla d’urgenza al pronto soccorso perchè stava rischiando di disidratarsi. E così abbiamo deciso di portarla subito al Policlinico, senza perdere tempo», spiega la donna.

L’arrivo al pronto soccorso è avvenuto alle 17:15. Dopo la registrazione al triage, però, racconta Centonze, nessuna indicazione sul codice assegnato né sulle tempistiche. E soprattutto, nessuna barella disponibile. «Mia madre passa la maggior parte del tempo a letto perché non riesce a stare seduta. Ho chiesto più volte, ma ci è stato detto che non ce n’erano. Alla fine, pur di farla stendere, abbiamo usato le sedie».

Policlinico di Monserrato, la signora in attesa al PS sdraiata sulle sedie
Policlinico di Monserrato, la signora in attesa al PS sdraiata sulle sedie
Policlinico di Monserrato, la signora in attesa al PS sdraiata sulle sedie

Le ore successive, racconta ancora la figlia, sono state un calvario: continue necessità di andare in bagno, nessun doccino per l’igiene e nemmeno carta igienica. «È stato umiliante. Dopo l’ennesima richiesta d’aiuto e una sfuriata, intorno alle 22 ce ne siamo andati. L’ho portata alla guardia medica di Cagliari e lì finalmente ha ricevuto l’attenzione necessaria. Ha passato la notte più serena». 

E intanto amarezza e rabbia emergono dalle parole di Apollonia Centonze: «Non avrei mai pensato che in una regione che fa parte di un Paese civile potesse accadere una cosa del genere. Sembrava di essere nel terzo mondo». 

La replica del Policlinico non si è fatta attendere: confermano che la signora è stata regolarmente registrata e che, alla luce delle sue condizioni, le è stato attribuito un codice verde. «Purtroppo, nelle stesse ore sono giunti in pronto soccorso diversi pazienti in condizioni ben più gravi, che hanno avuto la precedenza», spiegano dalla direzione.

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