Due anni fa la battaglia portata avanti dal Comune di Maracalagonis, contro il progetto di installazione di 14 mega pale eoliche di fronte a Torre delle Stelle, sembrava aver scongiurato lo scempio. Tanto che nessuno ne aveva più parlato. Invece alcune settimane fa in Municipio è arrivata la doccia fredda che annunciava che il progetto era ancora vivo, eccome. Tutt'altro che messo da parte.

Il progetto c'è ma la sindaca di Maracalagonis, Francesca Fadda, quest’oggi ha scritto al Ministero dell'ambiente per dire ancora no a questi lavori in una delle aree più belle dell'intera fascia costiera del Sud Sardegna. Colline ricche di fascino, siti archeologici, di un habitat naturale di straordinaria bellezza. E poi il mare, Torre delle Stelle, Solanas, Baccu Mandara che sognano solo di fare turismo a cinque stelle. La sindaca Fadda ha ripetuto il no al ministero dell'Ambiente, spiegando anche le motivazioni.

«Il progetto non valuta attentamente i contesti ambientali e paesaggistici di dettaglio, ritenuti estremamente importanti per la sostenibilità dell’opera», la lettera della sindaca. «Non si è inoltre valutato l’impatto sul territorio e negli ambiti proposti, da quello geologico alle caratteristiche morfologiche, della vegetazione, della fauna e degli insediamenti archeologici e storico-culturali, oltre che alla presenza di Zone di Protezione speciali, Siti di interesse comunitario, Oasi di protezioni faunistica, Parchi o altri istituti analoghi».

La sindaca Fadda aggiunge pure che «la stima della risorsa anemometrica e quindi della capacità produttiva dell’impianto a progetto è stata effettuata tramite una indagine satellitare del flusso del moto ventoso in una zona con un buffer di 9 km dal perimetro del sito. Una stima fittizia senza riscontri oggettivi. La nuova procedura di Via è da respingere totalmente anche perché la realizzazione del progetto distruggerebbe l’ambiente con effetti devastanti anche anche sul turismo». Non resta che attendere gli eventi. Ma qui, nessuno vuole sentire parlare di pale eoliche.

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