Bello e abbandonato. Nato per legge nel 1999, il parco di Molentargius dopo 23 anni è sempre (quasi) uguale a se stesso. Non è mai decollato. Il sindaco di Quartu Graziano Milia, che fa parte del comitato di gestione dell’ente, ormai è stufo. Non esclude di uscire dal Cda.

Perché “la sofferenza dell’oasi è sotto gli occhi di tutti ed è impensabile andare avanti così ancora a lungo”, attacca,  “serve una svolta, capace di mettere in sicurezza un bene di inestimabile valore e di esaltare le sue enormi potenzialità sul piano ambientale, scientifico, economico e turistico, vera e propria risorsa strategica per le nostre comunità”.

L’affondo del sindaco segue la polemica innescata dal suo vice, Tore Sanna, e dal presidente Stefano Secci (di emanazione quartese). Che per Milia hanno fatto bene “a sottolineare la paralisi operativa in cui versa oggi il parco, con una denuncia puntuale delle difficoltà”. 

Chi resta fermo, per Milia, è la Regione: “Serve un rafforzamento del personale amministrativo, tecnico, scientifico”, spiega.

In servizio ci sono “solo due geologi che fanno quello che possono”. Inoltre per il primo cittadino di Quartu  è necessaria anche “una direzione a tempo pieno negli uffici, in grado di mettere testa cuore e gambe ai progetti di sviluppo strategico che giacciono fermi ormai da 30 anni”. L’attuale vertice amministrativo, Claudio Papoff, è anche dirigente al comune di Cagliari. 

Milia cambia anche la prospettiva d’insieme: è convinto che serva “mettere subito mano  alle norme per adeguarle alle attuali esigenze del parco, che va considerato non come un corpo estraneo al contesto che lo circonda, ma come il perno centrale delle politiche amministrative del territorio”

Il Comune di Quartu, assicura, sarà in prima linea sul fronte del parco. 

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