Il Teatro di terra realizzato da Il Crogiuolo nel suo orto giardino a S’Idanu è ora realtà. La piccola arena, realizzata con gli elementi della natura, è pronta per ospitare spettacoli al chiaro di luna ideata insieme all’orto nell’ambito di Mariposa de Cardu, il progetto di promozione sociale in memoria dell’insegnante e volontaria dell'associazione “Oltre le sbarre”, Luisa Atzeri.

Domani il primo appuntamento. Giancarlo Murranca aprirà alle 19.15 la serata con un estratto dello spettacolo di Grazia Dentoni “Il signore degli anellidi”, accompagnato da Maurizio Camba che regalerà al pubblico lombrichi da compostaggio. Alle 19.30 Lorenza Zambon, direttrice artistica della compagnia astigiana “La casa degli alfieri”, di scena per la prima volta in Sardegna, presenta il suo nuovo spettacolo "La dama degli Argonauti”. L’appuntamento teatrale è, però, anticipato da una passeggiata ecologica verso Su Idanu con Rita Atzeri, l’ingegnere ambientale Vania Erby e Daniela Spanu.

Sabato, invece, la serata comincia alle 18.30 con il maestro burattinaio de Is Mascareddas, Tonino Murru, in scena nello spettacolo Anima e Core, scritto e diretto a quattro mani con Donatella Pau. La serata prosegue con la visione, alle 20, del film di Enrico Pau "Jimmy della collina”, tratto dal romanzo omonimo di Massimo Carlotto.

Battute finali della rassegna domenica alle 19.30 con un autore e interprete d’eccezione: Pino Petruzzelli. L’area, immersa nel verde a pochi passi dal centro commerciale Le Vele, è stata ricavata con ciò che offre il terreno: per la platea sono stati scavati nella terra tre anelli a semicerchio, le balle di fieno, invece, sono le sedute per il pubblico. Il palcoscenico è una superficie di terra rialzata a semicerchio, mentre lo scenario è una porzione di canneto.

«Mariposa de Cardu ha realizzato da maggio ad oggi circa una ventina di spettacoli – spiega la direttrice del Crogiuolo Rita Atzeri -. Si sono rese disponibili e hanno realizzato spettacoli anche Animus Teatro, Officina Acustica e il gruppo di danze antiche di Roberto Magnabosco ed Elisabetta Bucciari. Al progetto dell’orto hanno aderito sessanta persone e sono nate delle bellissime sinergie». 

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