La condanna a tre anni e mezzo di reclusione per peculato dell'ex presidente del Cagliari calcio Massimo Cellino è stata chiesta oggi dalla sostituta procuratrice generale Liliana Ledda nel processo d'appello legato all'inchiesta sulla realizzazione dello stadio di Is Arenas a Quartu Sant'Elena, che avrebbe dovuto sostituire il Sant'Elia inagibile per ospitare le partite dei rossoblù.

L'accusa ha chiesto anche condanne di 4 anni per l'ex sindaco di Quartu Mauro Contini e l'ex assessore ai lavori pubblici Stefano Lilliu, tre anni e tre mesi per l'ingegnere comunale Andrea Masala e due anni di reclusione per il tecnico Raffaele Perra.

La Procura generale ritiene dunque che gli imputati siano colpevoli di peculato, reato dal quale erano stati assolti in primo grado punto l, mentre sono ormai prescritte le contestazioni paesaggistiche e ambientali.

A ricorrere in appello erano stati i pubblici ministeri Enrico Lussu e Gaetano Porcu che avevano impugnato la sentenza di condanna a due anni di reclusione dell’ex presidente del Cagliari Cellino per violazioni paesaggistiche, ma l'aveva assolto dall'accusa più pesante di peculato.

La Procura aveva ritenuto che lo stadio di Is Arenas, realizzato nel 2012 per ospitare le partite del Cagliari a causa dell'inagibilità del Sant'Elia, fosse un'opera abusiva. I due magistrati avevano ipotizzato che i soldi spesi dal Comune per la strada di collegamento, la recinzione e una cabina elettrica (circa 360mila euro) costituissero un peculato ai danni delle casse comunali e a favore del Cagliari calcio.

La prossima udienza davanti alla Corte d'Appello di Cagliari, presieduta dal giudice Giovanni lavena, è fissata per maggio, quando parleranno le difese.

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