«No future, i bambini dimenticati». Inizia così il post su Facebook di denuncia di Antonio Puddu, psicologo e ideatore dell’associazione “Il Magazzeno” che, insieme alla sua famiglia ha scelto di vivere a Esterzili. L’uomo ha fotografato una delle giostre che si trovano nel piccolo parco giochi del paese vandalizzata ormai mesi fa.

«Voi fareste giocare i vostri figli e le vostre figlie su una giostra in queste condizioni?», si domanda l’uomo. «Noi abbiamo scelto di far crescere il nostro Zeno nel paese che ospita tale attrazione. Ci chiediamo spesso se abbiamo fatto la scelta giusta e questa immagine dice più di tante parole. Il futuro ha l'amaro in bocca, anzi, nelle orecchie», afferma Puddu, evidenziando di essersi fatto la stessa domanda la sera prima quando «al rientro da una bella serata passata in un paese vicino dove un gruppo suonava canzoni di Battiato e De André, Esterzili ci ha accolto con un sottofondo di musica Trap, tutta la magia della sera è svanita in un attimo».

E ancora ribadisce la scelta condivisa con la compagna Valeria di «restare a Esterzili per insegnare al nostro piccolo che con l'impegno si può creare bellezza ovunque», e per questo, dopo aver creato il primo book crossing in paese lancia una nuova iniziativa.

«Abbiamo deciso di ripulire le scale dell'8 marzo a Funtana de Idda, il quartiere dimenticato di Esterzili.  Stasera saremo lì muniti di guanti e sacchi per i rifiuti. Chi vuole ripartire dal basso sa dove trovarci». Un chiaro invito alle esterzilesi e agli esterzilesi a partecipare.

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