«Ciao Danilo, si sente bene, si sente bene?».

Alessio Massessi aveva appena installato un nuovo impianto bluetooth sulla Opel Vivaro che stava guidando tra Castiadas e Costa Rei, dove gestiva lo stabilimento Sunshine. Aveva chiamato il fratello per assicurarsi che funzionasse tutto alla perfezione.

Era la mattina del 29 novembre del 2021, trenta minuti prima dello schianto che costò la vita al giovane Dj ed imprenditore di Villaputzu.

Dopo quella telefonata – Danilo la ricorda secondo per secondo – il buio. Per far ritornare un po' di luce ha deciso di prendere in mano lo stabilimento di Alessio «perché non potevamo buttare all'aria i sogni che mio fratello con passione e sacrifici stava portando avanti. E io sono il fratello più grande, toccava a me».

Danilo, 37 anni, in un chiosco sul mare non aveva mai lavorato. Il suo posto era a Porto Corallo, nel ristorante di papà Luciano e mamma Giulia (e del fratello più piccolo, Valentino). «Alessio ce lo ripeteva sempre – ricorda Danilo - dovete venire a Costa Rei». La decisione di lasciare il lavoro a Porto Corallo «non è stata facile ma allo stesso tempo non ho mai avuto dubbi. L'ho fatto per Alessio, per me e per i miei genitori, loro sono quelli che stanno soffrendo di più. Se Alessio è contento di come sto portando avanti il suo progetto? Se ci penso mi vengono i brividi, credo che da lassù lo sia. Sto cercando di fare tutto come avrebbe fatto lui».

Gianni Agus

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