Sono oltre 130 i reperti raccolti dai carabinieri nei pressi del ristorante Sabor’e Mari, dove il 28 ottobre scorso è stato ucciso lo chef Alessio Mededdu, 52 anni, ex concorrente dello show televisivo “Quattro ristoranti”: saranno analizzati dagli specialisti del Reparto investigazioni scientifiche e poi finiranno direttamente nel futuro fascicolo processuale. Per l’omicidio è in carcere il panettiere Angelo Brancasi, 43 anni, reo confesso: dice di aver ucciso Madeddu dopo aver scoperto la relazione extraconiugale che lo legava a sua moglie, dipendente del ristorante.

L’incidente probatorio

Nei giorni scorsi, l’avvocato dell’indagato, Giovanni Fara, e quello della famiglia, Gianfranco Trullu, sono stati convocati nella sede del Ris di Cagliari, nei pressi della caserma di San Bartolomeo, per decidere se nominare dei consulenti di parte in vista degli esami irripetibili da fare sui tantissimi reperti rinvenuti. Tra questi anche un bastone intriso di sangue, un coltello da cucina e molto altro materiale su cui sono presenti tracce ematiche. Il ricorso all’incidente probatorio è abbastanza comune quando c’è da esaminare un gran numero di reperti, così da evitare che nel futuro processo vi siano controversie da dirimere con la nomina di un perito da parte del giudice.

Il panettiere in carcere

Nel frattempo resta in carcere a Uta il panettiere 43enne. A lui la sostituta procuratrice Rita Cariello contesta l’omicidio volontario aggravato dalla crudeltà, a causa dei diversi colpi alla testa inferti. Uno di questi, almeno stando all’autopsia, potrebbe essere stato quello fatale. Sul corpo, però, sono state trovate anche delle ferite inferte con una lama, probabilmente con un coltello. Da qui il sequestro anche di alcune lame da cucina che saranno esaminate nei laboratori del Ris. Per il momento la Procura sembra aver deciso di non contestare la premeditazione, ma le indagini sono ancora in corso e bisognerà ancora attendere gli esiti dei riscontri sui telefonini sequestrati e, soprattutto, sui video delle telecamere che vigilavano sul cortile esterno del ristorante e che avrebbero ripreso una parte dell’aggressione.

La ricostruzione

Stando a una prima ricostruzione, ancora sommaria, Brancasi sarebbe andato al locale nella serata del 28 ottobre per discutere con Alessio Madeddu della relazione che lo chef aveva intrapreso con la sua compagna e lo avrebbe aggredito uccidendolo. Accanto al corpo era stata trovata anche un’accetta, ma secondo gli inquirenti sarebbe stata afferrata nella legnaia dal cuoco, ormai ferito, nel disperato tentativo di difendersi.

Alessio Madeddu (L'Unione Sarda)
Alessio Madeddu (L'Unione Sarda)
Alessio Madeddu (L'Unione Sarda)

Interrogatori

A Teulada, nel frattempo, a un mese dal delitto non cessano interrogatori e accertamenti da parte dei carabinieri del Nucleo investigativo: la pm Cariello vuole ricostruire nei dettagli i contorni del processo, cercando anche riscontri o contraddizioni nella confessione fatta dall’indagato poche ore dopo l’omicidio.

Francesco Pinna

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