Centinaia di preavvisi di fermo amministrativo, il rischio concreto per i cittadini di vedere le proprie auto bloccate dalle ganasce se non dimostreranno di aver pagato i tributi come richiesto dagli uffici comunali.

Capoterra è una città in subbuglio: dopo la decisione del Comune, attraverso la propria società di riscossione, di attivare la procedura prevista dalla legge che porta al fermo dei veicoli dei contribuenti morosi, gli uffici sono stati presi d’assalto dai cittadini alla prese con richieste di pagamento che vanno anche ben oltre i termini della prescrizione.

I preavvisi riguardano tributi comunali come il servizio idrico – sino allo scorso anno gestito dal Comune – ma anche Imu e Tari. Per evitare il blocco del proprio veicolo, i cittadini dovranno presentare negli uffici della società di riscossione Step le ricevute dei pagamenti effettuati: non andranno incontro ad alcun fermo amministrativo i mezzi utilizzati per il trasporto di persone disabili o quelli a uso aziendale strumentali al funzionamento dell’attività lavorativa.

In una nota, il settore Gestione entrate tributarie ed extra tributarie, chiarisce la situazione: «La decisione di procedere con l’invio dei preavvisi di fermo amministrativo in conformità con le disposizioni vigenti è stata presa al fine di garantire l’equità fiscale e il rispetto delle obbligazioni tributarie da parte dei contribuenti, oltre ad essere un atto dovuto. L’invio del preavviso di fermo amministrativo ha lo scopo di comunicare la possibilità di attivazione della procedura, consentendo ai destinatari di regolarizzare la propria posizione senza ulteriori conseguenze. Chiediamo ai contribuenti interessati di prendere contatto con gli operatori al fine di risolvere la situazione: l’eventuale annullamento o rettifica del preavviso di fermo amministrativo potrà avvenire solo a fronte di un annullamento dell’atto originario con chiusura definitiva della pratica».

Il sindaco, Beniamino Garau, chiede ai cittadini di avere pazienza e spiega come con questo procedimento verrà riordinata una volta per tutte l’anagrafica tributaria: «Questa situazione è causata dal mancato allineamento di parte dei dati elaborati dalle diverse società di riscossione che si sono succedute nell’arco degli anni; tuttavia, è possibile che alcuni atti riguardino situazioni che il contribuente riteneva già definite. Tutte le situazioni verranno valutate attentamente dai nostri uffici, inoltre io e i consiglieri comunali saremo a disposizione anche il sabato per dare supporto ai cittadini. Se dovesse arrivare il via libera dal Governo, il nostro Comune porterà avanti la rottamazione delle vecchie cartelle».

Dai banchi della minoranza, l’ex sindaco Francesco Dessì critica i metodi utilizzati per sistemare la situazione dei tributi insoluti: «Questa situazione sta creando non poco scompiglio tra i cittadini, ho visto persone in fila fuori dagli uffici con cartelle di 20mila e addirittura 50mila euro del servizio idrico: alla fine i vantaggi promessi dal sindaco grazie al progetto del Fisco amico non si sono visti».

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