Bomba nelle reti di un pescatore a Teulada, gli indipendentisti: «Regione assente e complice»
Nel febbraio scorso il Consiglio regionale aveva approvato all’unanimità un ordine del giorno proposto dalle quattro forzePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Un ordigno nelle reti di un pescatore, probabilmente sparato nel corso di un’esercitazione militare, e la conseguente chiusura di tre spiagge del sud Sardegna: quelle di Portu de S’Arena, Portu Tramatzu e S’Ottixeddu. È successo stamattina (QUI LA NOTIZIA), scatenando la reazione delle forze indipendentiste Irs, Progres, Torra e Corsica Libera.
I quattro gruppi denunciano il silenzio della Regione, che nel mese di febbraio era stata impegnata da un ordine del giorno da loro proposto, e votato all’unanimità dal Consiglio regionale. In particolare, si chiedeva di individuare un soggetto terzo che valutasse l’impatto della presenza delle basi in Sardegna negli ultimi cinquant’anni, tra costi, benefici, ambiente e sviluppo economico-sociale.
La Giunta, poi, avrebbe dovuto interrogare il governo nazionale per capire a quanto ammontino i ricavi dello Stato per l’affitto dei poligoni a «eserciti di tutto il mondo». Inoltre si chiedeva di riunire la consulta sardo-corsa per pensare ad un percorso comune.
«Alla luce dei fatti successi oggi a Teulada», spiegano le forze indipendentiste, «Irs, ProgreS, Torra e Corsica Libera vogliono denunciare pubblicamente il totale immobilismo da parte delle istituzioni e sollecitano il Presidente Solinas a tenere fede al mandato che gli è stato affidato, non solo dagli indipendentisti, ma da parte di tutto il Consiglio Regionale. Lo Stato italiano continua a devastare la nostra terra sotto i nostri occhi e le nostre istituzioni sono completamente assenti. Un'assenza che li rende sempre più complici».
(Unioneonline/L.Ne.)