Il padre non ha responsabilità, il comandante della barca sì.

Nel processo sulla morte di Letizia Trudu, uccisa a 11 anni dalle eliche di uno yacht il 9 luglio 2015 a Santa Margherita di Pula, il giudice Giuseppe Carta ha inflitto 4 anni e mezzo a Maurizio Loi, comandante del Thor II che ospitava la bimba, e assolto Andrea Trudu, padre della vittima.

Accolte in parte le richieste del pm Alessandro Pili, il quale aveva sollecitato quella pena per Loi e 10 mesi per Trudu parlando di "cinque capi saldi" riguardanti l'accaduto: "La bimba era sulla barca poco prima dell'evento; Loi era il comandante; la piccola è stata uccisa dalle eliche; le eliche erano in movimento e il motore era acceso; la vittima era affidata a Trudu".

Alla lettura del dispositivo Federica Fois, madre della vittima, si è trattenuta con i genitori e poi è uscita dal Tribunale. L'ex marito Andrea Trudu ha pianto, mentre Loi non era presente in aula.

L'imputato e l'avvocato (foto Andrea Manunza)
L'imputato e l'avvocato (foto Andrea Manunza)
L'imputato e l'avvocato (foto Andrea Manunza)

Nella ricostruzione del pm la posizione di quest'ultimo era chiara: "La barca era al di qua dei 200 metri dalla riva", davanti a cala delle Sirene, "e il motore era acceso. Per due bimbe di 7 e 11 anni", perché con la piccola Letizia c'era anche la sorellina, "è impensabile tornare a nuoto da quella distanza. Ha clamorosamente violato la norma sulla protezione dei bagnanti, non aveva un servizio di vedetta visivo e uditivo, non ha tenuto una velocità adeguata. Aveva una fretta enorme: doveva scaricare i passeggeri, che viaggiavano gratis, per prenderne rapidamente altri al Forte Village. I ragazzi si buttano e tu accendi il motore? Una colpa gravissima. Senza motori accesi, la bimba non sarebbe morta. Nei giorni precedenti aveva tenuto lo stesso comportamento. E quella volta si è allontanato per prendere la fidanzata. Per me era una fuga, per i carabinieri un allontanamento". Una sottile differenza che "l'ha graziato dall'arresto. Ma non andava bene".

Il giudice (foto Andrea Manunza)
Il giudice (foto Andrea Manunza)
Il giudice (foto Andrea Manunza)

A Trudu invece "vanno concesse le attenuanti, il suo comportamento non era imprevedibile: Loi aveva detto a tutti che doveva fermarsi e ripartire. Ma il padre sapeva del pericolo. Le bimbe erano affidate a lui. Doveva vigilare e prevedere che il comandante potesse ripartire senza controllare. Su circa 20 persone a bordo sono rimaste ferite solo le due bambine. Fosse stato attento, la disgrazia non sarebbe accaduta". Ma per il giudice l'unico responsabile è Loi.
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