Villette e strade costruite in un quadro di abusivismo a Torre delle Stelle sono state individuate dopo gli accertamenti avviati con l’istanza di accesso civico, informazioni ambientali e adozione degli opportuni provvedimenti inoltrata il 21 settembre  dall’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico.

In un cantiere, provvisto di viabilità di accesso, è in corso di rapida realizzazione una struttura stagionale in mezzo alla macchia mediterranea sulla costa di Torre delle Stelle, nella parte che ricade nel Comune di Sinnai.

L’istanza ecologista aveva coinvolto il ministero della Cultura, la Regione, il Comune di Sinnai, la Soprintendenza per Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Cagliari, il Corpo forestale e di vigilanza ambientale, ed era stata informata la Procura della Repubblica di Cagliari.

Il Comune di Sinnai-Servizio edilizia privata ha, infatti, comunicato l’esito delle verifiche condotte sul cantiere, dopo sopralluogo congiunto dell’11 ottobre con la Polizia municipale e il Corpo forestale e di vigilanza ambientale. Accertando che “i fabbricati indicati … così come il cancello di accesso al lotto, erano stati già rimossi. Si è comunque potuto rilevare, che lo stradello realizzato, era difforme dal titolo abilitativo rilasciato. Infatti il progetto approvato prevedeva un intervento che non comportasse una modificazione del suolo tale da pregiudicare la struttura del terreno, la stabilità, la funzionalità ecosistemica o la fruibilità paesaggistica che doveva essere conforme e compatibile con le prescrizioni indicate dall’art.26 del Piano Paesaggistico Regionale per le aree seminaturali. Durante il sopralluogo si è altresì rilevato il prolungamento dello stradello, in totale difformità dal titolo rilasciato, il quale proseguiva per una lunghezza di circa 50 metri e una larghezza variabile tra i 3 e 4 metri circa. Il tracciato di quest’ultimo veniva realizzato mediante un significativo scavo con mezzi meccanici. Nella parte più a monte del tracciato si riscontravano due aree rese pianeggianti mediante dei lavori di sbancamento eseguito con mezzi meccanici”. E ancora: “Nella prima area di circa 300 mq erano sicuramente posizionati i fabbricati in quanto visibili dalle foto aeree visionate. Sono inoltre presenti delle macerie di un manufatto realizzato in pietrame e cemento recentemente demolito parzialmente. Le stesse sono state ricoperte con della terra presumibilmente proveniente dai lavori di sbancamento dell’area. Leggermente al di sotto dell’area su descritta si trova la seconda area di circa 200 metri quadrati sottoposta anche questa a dei lavori di sbancamento, nella quale è presente un container metallico … delle dimensioni circa di 2x2,5 metri”.

Di conseguenza, “gli interventi realizzati sono in difformità dal Provvedimento unico numero 27 del 27/03/2019, sono configurabili trasformazione permanente dello stato dei luoghi realizzato attraverso un movimento terra con mezzo meccanico finalizzate ad usi diversi da quelli agricoli, risultano soggette a permesso di costruire, inoltre tali opere, realizzate in area vincolata paesaggisticamente, necessitavano dell’autorizzazione paesaggistica. Questo Servizio ha già provveduto a stilare apposito verbale di sopralluogo, il quale è stato trasmesso al Comando di Polizia Locale per gli adempimenti di competenza volti ad emettere la dovuta comunicazione di notizia di reato e trasmettendola agli Organi preposti della Procura della Repubblica di Cagliari che svolge le indagini di propria competenza”.

Per il Gruppo di Intervento giuridico “emerge chiaramente, purtroppo, una vicenda di abusivismo edilizio, grazie a quei controlli ambientali fondamentali per la gestione corretta del territorio. L’area in argomento è tutelata con vincolo paesaggistico e rientra nella fascia costiera del piano paesaggistico regionale”. Ora confida – è scritto in una nota –  "in provvedimenti senza indugio finalizzati alla demolizione delle residue opere abusive e all’efficace ripristino ambientale”.

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