È arrivato poco prima delle 17 nella parrocchia di Santa Barbara a Sinnai che negli ultimi tre anni è stata di don Alberto Pistolesi. L'arcivescovo di Cagliari monsignor Giuseppe Baturi ha detto subito che celebrare questa messa di Natale era un suo desiderio, per stare nella chiesa di Alberto, sacerdote vicino ai suoi parrocchiani. “Sono tornato qui, dove don Alberto ha vissuto uno splendido sacerdozio. Era desiderio mio – ha detto l'arcivescovo – celebrare questa messa anche per stare vicino ai suoi parrocchiani che tanto lo hanno stimato”. Poi la celebrazione della messa e alla fine ancora parole in ricordo del sacerdote vittima il 1° dicembre scorso di un incidente stradale al Poetto di Quartu. Monsignor Baturi non ha invece accennato alla nomina del nuovo parroco. Attualmente la parrocchia è affidata all'anziano vice parroco don Guido Rossandich, 83 anni, e ad altri sacerdoti inviati dalla Curia. Ieri, don Pistolesi è stato ricordato nel settimanale dalla parrocchia anche da don Carlo Rotondo, sacerdote di Sinnai che lunedì partirà in missione in Tanzania. “Non parto triste – ha detto don Rotondo -. Parto con la consapevolezza che nessuno potrà mai portarci via il sorriso che Alberto ci ha regalato per sempre”.

DON ROTONDO – Don Carlo Rotondo ha sempre sofferto il mal d'Africa. Per tantissimi anni è stato in missione in Kenya. Poi il ritorno in Sardegna e infine la ripartenza per il Continente nero. Questa volta nella lontanissima e poverissima Tanzania. Una protesi a un ginocchio gli è servita a liberarsi delle stampelle. Così si è subito sentito libero di tornare fra chi ha bisogno. In Tanzania ci resterà tre anni, forse sei. Mega tifoso del Cagliari di cui è cappellano, innamorato dell’Africa dei disperati, ha fatto questo annuncio ai suoi compaesani, a luglio: “Affido questa mia missione a due persone a me particolarmente care che spero veglino su di me dal cielo: mia mamma Anna e la missionaria sinnaese Paola Olla, morta di cancro a San Paolo del Brasile, vicino ai meninos de rua”. Don Carlo si commuove parlando di mamma Anna e di Paola, sinnaese doc. “Il nostro arcivescovo monsignor Giuseppe Baturi, accogliendo la spinta missionaria proposta da Papa Francesco, ad agosto ha inviato una laica, consacrata alla diocesi di Mbeya”. Ora sarà don Rotondo a lavorare assieme al vescovo di Iringa, monsignor Tarcisius, “Lunedì – ha detto don Carlo – prenderò l'aereo che mi porterà in Tanzania. L'Africa mi è rimasta nel cuore dopo la mia missione in Kenya”.  Insomma un “ritorno a casa”.

Dal 2004, ha avuto incarichi parrocchiali, all’Unitalsi alla segreteria di monsignor Arrigo Miglio e di monsignor Giuseppe Baturi. “Metto in pratica l’invito di Papa Francesco che propone ‘una Chiesa missionaria’. Farò il tragitto inverso che fanno i migranti sui gommoni. Sarò io che andrò lì da loro. Vivrò con loro e farò quel che posso per loro. L’acqua potabile, la salute e la scuola sono i tre campi di emergenza principali di quel territorio. Il resto… lo scoprirò lì. Con me porterò anche il sorriso di don Alberto Pistolesi, mio grande amico”.

Don Carlo Rotondo (foto concessa)
Don Carlo Rotondo (foto concessa)
Don Carlo Rotondo (foto concessa)
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