Non ditelo ai viticoltori planargesi che la Malvasia è solo quella delle Cantine che hanno un nome e che, sovente, sembrano riuscire

ad applicare la parabola della moltiplicazione dei pani e dei pesci: bottiglie in straordinario numero rispetto a quelle che sarebbero da immaginare, considerata l’estensione delle vigne. Invece, i piccoli produttori, sono coloro che perpetuano l’antica cultura della

Malvasia: quella poca ma buona, che colpisce per colore, profumo e sapore e che, a volte, non è uguale a se stessa per due anni di seguito.

Se ne parlerà nella prima edizione del Malvasia Wine Tasting, dedicato ai produttori senza etichetta, che da oggi a Suni, nella

Biblioteca Bachisio Ruggiu e fino a domani, propone l’altra eccellenza del vino di Planargia: quella sconosciuta al Gambero Rosso ed agli esteti del vino di marca.

La manifestazione è organizzata dalla società TACS, che gestisce il parco archeologico e gli spazi museali del paese. Il programma prevede oggi, la valutazione dei vini e domani, una tavola rotonda

aperta al pubblico in cui si confronteranno viticoltori,

enologi, gastronomi, ricercatori ed esperti di promozione turistica e finanziamenti comunitari.

L'evento è patrocinato dal Comune di Suni: ad esso, prenderanno parte anche i ragazzi dell'Istituto alberghiero di Bosa che presenteranno alcuni piatti della tradizione rivisitati in chiave

innovativa contestualizzando il miglior abbinamento cibo e vino.
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