Appalti pilotati e incarichi affidati a professionisti amici.

Un vero sistema che, secondo la procura di Oristano, grazie a un giro di amministratori e tecnici di fiducia, per anni avrebbe gestito in maniera illecita lavori pubblici in mezza Sardegna come è stato ricostruito in Aula. Udienza fiume di uno dei filoni dell’inchiesta Sindacopoli, in cui sono arrivate anche le prime richieste di condanna per reati che vanno dalla corruzione alla turbativa d’asta. Per Salvatore Pinna, ingegnere di Tonara titolare della Essepi Engineering, considerato il regista della gestione illecita degli appalti, il pm Armando Mammone ha chiesto una pena di 6 anni e 9 mesi; per l’ex sindaco di Belvì Rinaldo Arangino, è stata sollecitata una condanna a 3 anni e 6 mesi; per l’ex vicesindaco di Ortueri Pietro Crobu 3 anni e 4 mesi mentre per Pier Paolo Sau, ex primo cittadino di Tonara una condanna a 2 anni con pena sospesa. L’avvocato Renato Pilia, parte civile per i Comuni di Gadoni, Aritzo e Teti, si è associato alle richieste dell’accusa.

Il difensore di Arangino, l’avvocato Massimiliano Ravenna ha rimarcato che i fatti contestati sono antecedenti il maggio 2015 ma, prescrizione a parte, ha sollecitato a gran voce l’assoluzione per il suo assistito. Anche l’avvocato Marcello Sequi in difesa di Sau ha rimarcato come l’accusa si basi su illazioni; Gianfranco Sollai, che assiste Crobu, ha sottolineato che Tore Pinna non ha mai ricevuto incarichi dal Comune di Ortueri dove Crobu era assessore ai Lavori pubblici e vicesindaco. La parola è passata poi alle difese dell'ex sindaco di Ortueri Salvatore Casula (l’avvocato Giovanni Battista Satta), dell'ex sindaca di Teti Laila Dearca (avvocato Roberto Olla), di Maria Lucia Fraghì (difesa da Marcello Mereu), Viviana Stochino (assistita da Marcello Caddori): per tutti i reati sono prescritti ma è stata sollecitata l’assoluzione. Si prosegue il 9 maggio con la discussione degli altri avvocati difensori e la sentenza.

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