Botta e risposta tra ambientalisti e pescatori.

Pochi giorni fa il Gruppo di Intervento Giuridico ha accusato i pescatori di Cabras che lavorano nello stagno di essere responsabili dell'allontanamento di uccelli rari come il Falco pescatore a causa dell'abbattimento dei cormorani.

Ma non solo: sempre gli ambientalisti hanno inviato una nota al Ministero dell'Ambiente, alla Regione e all'Ispra chiedendo di verificare se queste battute di caccia siano o meno autorizzate. Ma anche come mai durante le fucilate contro i cormorani non è presente il Corpo forestale.

"Tutto questo visto e considerato - ha spiegato il presidente dell'associazione ecologista Sfefano Deliperi -. che si tratta di una zona umida d'importanza internazionale, un sito di importanza comunitaria e una zona di protezione speciale proprio per la rilevantissima presenza di avifauna selvatica protetta".

Immediata la replica dei pescatori. A rispondere è il presidente del Consorzio Pontis Giuliano Cossu: "Ora basta. Siamo stufi di essere considerati dei delinquenti. Noi stiamo solo difendendo il nostro stipendio, il nostro lavoro. Oltretutto rispettando tutte le norme. Noi possiamo abbattere i cormorani dalla mattina alla sera, tutti i giorni. Abbiamo tutte le autorizzazioni da parte della Regione. Ancora una volta gli ambientalisti hanno dimostrato di dare più importanza agli uccelli piuttosto che a 150 padri di famiglia che se non abbattono i cormorani non portano nulla a casa".
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