San Giovanni di Sinis, la carcassa di un capodoglio sulle rive della borgata
Trasportata dalle onde, ormai in decomposizione avanzata. Della rimozione se ne occuperà il ComunePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Qualcuno ha postato la foto sui social, in tanti a quel punto hanno raggiunto la borgata marina per vedere da vicino l’enorme capodoglio ormai in decomposizione avanzata. La carcassa questa mattina è stata trasportata dal mare agitato fino alla riva di San Giovanni di Sinis. Gli esperti del Cnr e dell’Area marina protetta del Sinis sono stati allertati dalla Forestale. Si tratta di un esemplare non ancora adulto.
Gli esperti hanno fatto sapere che è impossibile analizzare il contenuto stomacale per via delle lacerazioni avvenute in seguito probabilmente all’impatto sugli scogli o contro una barca. La rimozione spetterà al Comune di Cabras, quando miglioreranno le condizioni climatiche e dopo i necessari accertamenti da parte della Asl di Oristano. Potrebbe essere però anche inabissato oppure consegnato agli Enti competenti per motivi di studio. La carcassa intanto continua a essere trasportata da una parte all'altra a causa del mare agitato.
Anche l’odore che si sente non è gradevole. Non è la prima volta che accade. Il Sinis è stato più volte l’ultima tappa di vita di diversi capodogli. Nel 2020 una carcassa enorme è rimasta a galla per tanto tempo tra Mari Ermi e Is Arutas, esattamente nella zona denominata “Muras". Nel 2018 un’altra carcassa aveva raggiunto Punta Maimoni, poco lontano da San Giovanni di Sinis: era diventata l'attrazione per centinaia di curiosi. Era una giovane femmina, lunga una decina di metri e pesante almeno cinque tonnellate.