Oristano, violenza domestica e stalking: in un mese già nove misure di prevenzione
Sono reati spesso difficili da individuare, molti avvengono dentro le mura domestichePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
A un mese dal suo insediamento la Divisione Polizia Anticrimine della Questura ha emesso 5 ammonimenti per atti di violenza domestica, 4 ammonimenti per atti persecutori, 10 fogli di via obbligatori, 5 avvisi orali. Sono 3 le archiviazioni del procedimento di ammonimento per atti di violenza domestica e atti persecutori.
Si tratta di misure di prevenzione personali di esclusiva competenza del Questore che hanno lo scopo le prime due, di garantire alla vittima di atti di violenza domestica o di atti persecutori una tutela anticipata e rapida attraverso un avvertimento rivolto dal Questore all’autore di violenza. Sono reati spesso difficili da individuare perché molti avvengono dentro le mura domestiche e spesso quei comportamenti sono scambiati dalle vittime come forme di amore anziché quali forme di violenza psicologica, fisica o anche economica.
La vittima può rivolgersi a qualsiasi ufficio di polizia. Il Questore adotterà il provvedimento amministrativo dell’ammonimento nei confronti dell’autore della violenza diffidandolo a continuare, al termine dell’istruttoria curata dalla Divisione Polizia Anticrimine volta a verificare la sussistenza dei fatti segnalati.
Il Questore in questi casi può procedere d’ufficio o quando sia segnalato alle forze dell’ordine, in forma non anonima, un fatto che sia riconducibile ai reati di percosse, lesioni personali, violenza privata, minaccia grave o aggravata, atti persecutori, diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti, violazione di domicilio, danneggiamento consumati o tentati nell’ambito della violenza domestica. Uno strumento che consente, garantendo l’anonimato di chi fa la segnalazione, di aiutare le vittime di violenza domestica che non hanno la forza o il coraggio di rivolgersi alle forze dell’ordine.
C’è stato anche un caso in cui l’autore delle violenze era una madre nei confronti della figlia da poco divenuta maggiorenne. La donna aveva sottoposto la figlia a un regime di vita doloroso, con una continua privazione della propria libertà di scelta, costellata di ricatti psicologici e umiliazioni, fino a quando la giovane ha deciso di rivolgersi alle forze dell’ordine.
(Unioneonline)