Striscioni, megafoni e tende per dormire in strada. E poi tanta rabbia. È tutto ciò che domani mattina approderà in via Emanuele Pessagno a Cagliari, dove al civico 4 è presente la sede dell'assessorato all'Agricoltura e quella della Difesa dell'ambiente. I pescatori dei compendi ittici dell'oristanese sono pronti a scendere nuovamente in piazza per sollecitare l'inizio dei lavori di manutenzione straordinaria degli stagni. E cioè il dragaggio dei canali per ripristinare l'ossigenazione delle acque, i polmoni delle lagune. Paradisi ambientali oggi in agonia, situazione che con l'innalzamento delle temperature potrebbe portare gravi danni ambientali e alle casse dei Consorzi. La regione ha annunciato più volte che gli interventi sarebbero partiti entro aprile, ancora però non si è visto nessun operaio al lavoro. Eppure i soldi ci sono, ben 10 milioni di euro. Come è pronto ad intervenire il Consorzio di bonifica, Ente al quale la Regione ha affidato l'intervento. "Erano solo chiacchiere, oramai è chiaro - dice Antonello Loi, presidente del Consorzio pesca di Marceddì e portavoce dei colleghi di Cabras, Arborea, San Vero Milis e Santa Gusta - Solo promesse mai mantenute da parte di tutti, politici e la presidente della Regione Alessandra Todde. Questa volta però stessa non sarà una semplice manifesatzione, resteremo in strada ad oltranza fin quando non verrà messo nero l'avvio dell'intervento. L'innalzamento delle temperature e una sicura moria di pesci e molluschi è dietro l'angolo - conclude Loi - Presenteremo anche una denuncia in Procura per disastro ambientale e danno patrimoniale alle famiglie”.

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