Gli ambulanti senegalesi che vivono a Oristano dai primi di marzo sono chiusi nelle loro case, rispettano appieno le restrizioni ma sono ben presenti in città. E anzi vogliono far sentire ancora di più e in maniera concreta la propria vicinanza alla comunità che li accolti.

"Vogliamo renderci utili e fare qualcosa per aiutare gli oristanesi e le persone che hanno bisogno - spiega Ba Ba, 43 anni in città dal 1998 - abbiamo pensato che potremo donare il sangue dal momento che c'è sempre grande necessità". In un italiano perfetto, l'ambulante presidente dell'associazione Dappo fa sapere che in tanti hanno già aderito alla proposta e nei prossimi giorni si presenteranno al centro trasfusionale per donare il sangue.

"Oristano ci ha accolto a braccia aperte e ormai ci sentiamo parte di questa comunità - aggiunge - Ci sembra doveroso far sentire la nostra vicinanza e dare una mano d'aiuto in un momento così difficile. Siamo disponibili anche a fare lavori manuali se può essere utile".

Ba Ba, che vive in una palazzina insieme a una ventina di connazionali, sarebbe dovuto rientrare in Senegal dove ci sono la moglie e due figlie che lo aspettano. "Sarei dovuto partire il 12 marzo ma sono rimasto bloccato - racconta - cerchiamo di avere pazienza e rispettare le regole per superare questa pandemia che ha messo il mondo in ginocchio".
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