Sono positivi i dati sulla Lingua blu nell’Oristanese, in fase di regressione.

Oltre duemila capi ovini morti e oltre quattromila hanno contratto la malattia. 123 gli allevamenti interessati dalla diffusione del virus della blue tongue, che, al momento, non ha sviluppato la malattia in nessun capo bovino. È questo l’ultimo bilancio relativo alla seconda parte del 2023 e all’inizio del 2024 nel territorio di competenza della Asl 5 di Oristano.

«Per fortuna ora il virus è in fase di regressione, condizione agevolata anche dalle condizioni climatiche delle ultime settimane e da altri fattori ecologici, che limitano l'attività dei vettori del virus rappresentati da moscerini del genere culicoides», dice Enrico Vacca, direttore del Servizio di Sanità Animale della Asl 5.

I DATI - 123 sono gli allevamenti della provincia in cui sono stati riscontrati focolai di lingua blu. Finora 4.129 sono stati gli ovini malati e 2.163 i capi morti. 4 gli allevamenti, dove i bovini sono stati contagiati ma non si sono ammalati, eppure sono stati un serbatoio virale per un’ulteriore diffusione della blue tongue.

I comuni interessati dalla presenza del virus sono Arborea, Bauladu, Cabras, Cuglieri, Gonnostramatza, Marrubiu, Masullas, Milis, Mogoro, Narbolia, Nurachi, Ollastra, Oristano, Riola Sardo, San Nicolò d’Arcidano, San Vero Milis, Sedilo, Seneghe, Siapiccia, Simaxis, Solarussa, Terralba, Tramatza, Tresnuraghes, Uras, Zeddiani e Zerfaliu.

SIEROTIPO 8 - «I numeri dei contagi sono comunque contenuti rispetto alle epidemie precedenti - aggiunge Vacca – solo nell’allevamento di Sedilo è stata riscontrata la presenza del già conosciuto sieriotipo 4, mentre in tutti gli altri allevamenti si è diffuso il sierotipo 8, rilevato per la prima volta in Sardegna, ma anche in Italia, proprio in un allevamento di San Vero Milis, che ha trovato terreno fertile in capi non ancora immunizzati verso questo tipo di virus e pertanto particolarmente suscettibili alla malattia. Nel caso del sierotipo 4 dell’allevamento di Sedilo la popolazione animale era in gran parte immune a seguito di precedenti contatti col virus negli anni precedenti e a seguito della campagna di profilassi vaccinale portata avanti dalla Asl 5». «Come già avvenuto negli altri anni – conclude il direttore -, c'è da aspettarsi che la Regione coinvolga anche il Servizio Sanità Animale della Asl 5 nella procedura di indennizzo degli allevatori, che hanno subito danni a causa di questa emergenza sanitaria».

(Unioneonline/s.s.)

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